Si ritorna laddove tutto è cominciato e in particolare, se il soggetto di questo assunto è l’Arctic Race of Norway, il riferimento va inevitabilmente alla città di Bodø e alla regione di Salten. Come accaduto infatti nel 2013 (anno del debutto in calendario della manifestazione), saranno nuovamente il maggior centro urbano della contea del Nordland e i suoi meravigliosi dintorni a connotare l’edizione 2024 della breve corsa a tappe norvegese, un evento che, a livello di selezione e conformazione dei tracciati, non sconfessa la filosofia sposata nelle ultime stagioni, ovvero quella di proporre tappe brevi o medio-brevi con profili nervosi, esplosivi e aperti a diverse possibili interpretazioni.
I percorsi delle quattro tappe vergate dagli organizzatori quest’anno confermano dunque in toto questa linea visto che, nel suo serpeggiare in lungo e in largo tra le vallate e i bacini attorno al Saltfjorden e al Skjerstdfjorden, la corsa in ogni sua giornata proporrà sempre non meno di tre GPM da superare e distanze quotidiane mai superiori ai 178 chilometri.
Nel dettaglio, la corsa prenderà il via da Bodø domenica 4 agosto con una frazione di 155 km che, dopo una prima parte sostanzialmente pianeggiante e 3 giri del circuito cittadino di Øyorda, diventerà molto più frizzante negli ultimi 64 chilometri. Qui, aperte le danze con l’erta di Kvikstadheia (2km al 7%), i corridori saranno chiamati ad affrontare praticamente 21 chilometri ininterrotti di salita delimitati dal GPM di Misvær nelle fasi iniziali e da quello di Ljøsenhammeren in quella conclusiva. Da questo picco mancheranno 12,6 chilometri di discesa e 5,5 km di pianura al traguardo di Rognan dove il primo a tagliare la linea sarà anche colui che verosimilmente andrà ad indossare la prima maglia “sole di mezzanotte” di leader della generale.
Il giorno seguente (il più lungo dell’edizione 2024 coi suoi 178,5 chilometri) si partirà in salita fin da subito visto che, dopo il via da Beiarn, la strada s’inerpicherà immediatamente verso il primo dei due GPM di 1ª categoria dell’Arctic Race of Norway 2024, quello verso Beiarfjellet (9,2 km al 6.2%). Da qui si percorreranno, in senso opposto, le strade della prima tappa (salita di Kvikstadheia compresa) fino a Løding dove la corsa imboccherà la strada costiera 80 per raggiungere Fauske, sede d’arrivo della seconda tappa. Giunti nella cittadina famosa per i suoi marmi, i corridori però non termineranno immediatamente la loro fatica poiché, transitati una prima volta sul traguardo, essi faranno rotta su Straumen per cimentarsi con la parte più insidiosa della tappa, quella contraddistinta dalle salite a Seljeåsnes (1,5km al 6%) e Rødås (1,3km al 6.4%) e, soprattutto, dalla novità più interessante di quest’edizione: il tratto di strada bianca di Holtan. Lungo 6 chilometri, questo temibile settore di sterrato terminerà a -13,3km dall’arrivo, momento in cui la corsa farà nuovamente ritorno a Fauske per un ultimo giro del circuito cittadino da 10 chilometri che potrebbe incoronare tanto una ruota veloce quanto, in virtù del tratto in leggera ascesa tra i -9 e i -5, un coraggioso finisseur.
Il terzo giorno sarà il più importante per quel che riguarda i giochi per la generale con l’unico vero e proprio arrivo in salita a Jakobsbakken. Lo scoglio finale, un 1ª categoria lungo 7,1 chilometri con una pendenza media del 6,5%, sarà anticipato nei primi 68 chilometri dalle tre scalate affrontate nella frazione inaugurale (Kvikstadheia, Misvær e Ljøsenhammeren) e, nei successivi ottanta, da una successione di tratti costieri colmi di mangia e bevi. Ciò darà modo a tutti i big di approcciare compatti l’ultima difficoltà di giornata dove, alla luce dei due chilometri (il secondo e l’ultimo) sopra il 9% medio, i puncheur e gli atleti meglio capaci di digerire le pendenze più aspre troveranno il terreno ideale per fare la differenza scavando distacchi che potrebbero avvicinarli alla conquista della maglia gialla.
Se però la contesa, dopo il traguardo di Jakobsbakken, dovesse essere ancora aperta, a decidere i giochi (come avvenuto nel 2023 e nel 2022 peraltro) sarà la tappa conclusiva di 157,5 km che vedrà la corsa riapprodare in quel di Bodø. Prima di riabbracciare la “città delle aquile di mare”, tuttavia, i corridori risaliranno la costa atlantica da Meløy (sede di partenza) lungo la scenografica Kystriksveien, uno dei gioielli panoramici di questa regione che, nei chilometri antecedenti all’ennesimo passaggio sul Saltfjorden, farà da teatro alla lotta tra i pretendenti alla maglia dei Gran Premi della Montagna sulle salite di Skauvoll (2,9 km al 4.6%), Ertenvåg (3,4 km al 5.3%) e Tuv (1,2km al 5.1%). A questo punto, gli atleti faranno velocemente rotta verso il primo centro urbano della contea e, mandati giù due giri del circuito cittadino, daranno fuoco alle ultime polveri sullo strappo di 1100 metri al 9.2% di pendenza media che sancirà in maniera inappellabile gli ultimi verdetti.
A questo proposito, considerati i margini risibili con cui si sono concluse le ultime cinque edizioni, non sarà ancora una volta da sottovalutare il ruolo degli abbuoni (10”, 6” e 4” all’arrivo e 3”, 2” e 1” ai tre traguardi intermedi di ogni tappa), variabile che potrebbe risultare determinante nel definire la classifica generale penalizzando o aiutando, a seconda dei casi, uno o più degli aspiranti alla vittoria finale. In quest’ottica, un altro fattore da tenere in considerazione, correndo spesso su strade parallele al mare e in zone di correnti e maree piuttosto forti, sarà il vento che potrebbe incidere sul normale andamento delle frazioni stimolando più squadre ad aprire dei ventagli o, comunque, a rendere in determinati frangenti la corsa ancora più dura e imprevedibile di quello che si annuncia.