Ha la voce rotta Mattias Skjelmose al termine della sesta tappa del Tour de France, il primo arrivo in salita che prima della scalata di Cauterets-Cambasque ha riservato ai corridori il terribile col du Tourmalet. Il giovane capitano della Lidl Trek, per aiutare il quale ieri Giulio Ciccone ieri a Laruns ha dovuto rinunciare a ogni velleità di vittoria di tappa, oggi è giunto a destinazione attardato rispetto al gruppo principale e paga ora 8'47'' in classifica dalla maglia gialla.
Questo il commento a caldo di Skjelmose alle televisioni: «Vorrei poter dare la colpa alla caduta di ieri. Sì, mi ha procurato un po' di mal di schiena ma non sappiamo quanto abbia influito davvero sulla prestazione odierna: sono rimasto da solo sul Tourmalet e sono stato distanziato dal gruppo principale, ho provato a rientrare in discesa ma all'imbocco della salita finale non ne avevo più. Il direttore sportivo De Jongh mi incoraggiava in radio, ma c'era poco da fare: c'era solo da arrivare al traguardo il prima possibile. Avevo parlato col mio connazionale Vingegaard nel tratto di trasferimento pre-tappa: mi aveva detto che sarebbe stata una giornata tosta, complimenti a lui e alla sua squadra per essere stati di parola!»