Arrivano in tarda serata altre informazioni su quanto accaduto oggi al Giro di Svizzera al Passo dell'Albula, dove Gino Mäder e Magnus Sheffield sono caduti in un burrone. Lo svizzero Mäder che corre per la Bahrain-Victorious è il corridore che ha avuto la peggio e adesso versa in gravi condizioni all’ospedale di Coira. Mäder sarebbe grave ma stabile secondo la stampa elvetica che era sul posto e che per prima ha dato la notizia di quanto accaduto in gara.
Altre informazioni sono arrivate in serata dal direttore del Giro di Svizzera Olivier Senn, che ha spiegato che l’incidente si è verificato dopo 197 chilometri di corsa e che Il medico di gara è arrivato sul luogo dell'incidente in due minuti, prestando immediatamente i primi soccorsi. Gino Mäder è stato trovato in un ruscello privo di sensi e i medici lo hanno dovuto rianimare sul posto prima di trasferirlo con un’eliambulanza all’ospedale di Coira.
Sul luogo dell’incidente (nella foto, il pallino indica il punto in cui i due corridori sono finiti fuori strada) sono in corso ancora i rilievi da parte della polizia per capire cosa sia successo, perché oltre a Mäder, nello stesso punto è finito nel burrone anche Magnus Sheffield, che fortunatamente ha riportato solo delle escoriazioni e una commozione cerebrale per la quale resterà in ospedale questa notte.
Non si sa per quale motivo i due corridori siano usciti di strada nello stesso punto. La polizia sta cercando di chiarire la dinamica e per certo si sa che Gino Mäder ha saltato il muretto di contenimento finendo la sua corsa in un torrente dopo un volo di molti metri. Intanto arrivano anche le testimonianze dei corridori, che sarebbero passati sul luogo dell’incidente mentre i soccorritori stavano lavorando.
Intervistato al microfono di L'Équipe Channel, Romain Bardet (Team DSM) ha assistito alla caduta dell'americano Sheffield. «Ero molto, molto spaventato durante la discesa. Magnus Sheffield è caduto rovinosamente a 7 chilometri dal traguardo, ero davvero spaventato per lui e penso che si sia fatto molto male».
Anche il leader della classifica generale Skjelmose ha visto l’incidente di Sheffield e ha manifestato molta preoccupazione dopo la gara per i colleghi caduti. «Sono triste – Ha detto Skjelmose – Nessuna discesa è sicura quando vai troppo veloce e forse non è stata una buona idea inserire questa discesa. L’ho visto uscire di strada e non ha più potuto controllare la sua bici. Poteva andare molto peggio». La velocità raggiunta da alcuni corridori è stata impressionante, toccando quasi i 100 chilometri orari.
Raphael Meyer, CEO di Tudor Pro Cycling al termine della corsa ha detto: «Alcuni dei nostri corridori sono passati davanti al luogo dell'incidente. Erano scioccati. Mentre andavamo in albergo, c'era silenzio assoluto nel pullman della squadra». Roland Thalmann, che corre con il team svizzero in un'intervista con SRF ha raccontato cosa ha visto passando sul luogo dell’incidente: «In una lunga curva c'erano i resti di due ruote. Quando ho guardato dietro, ho visto due corridori sdraiati abbastanza in basso vicino alla strada. Certamente non è stata una bella immagine»
Critiche sono arrivate anche dal campione del mondo Remco Evenepoel che come altri, ha assistito all’incidente dello statunitense della Ineos-Grenadiers. «Non è stata un'idea intelligente mettere il traguardo di una tappa del genere dopo una discesa. Ma ovviamente c’è bisogno di fare sempre più spettacolo. Deve succedere sempre qualcosa per far intervenire la gente».