Paolo Bettini è uno di quei corridori che in carriera hanno vinto tanto. Nel suo Palmares ci sono due Mondiali, un oro Olimpico e tra gli altri successi ci sono anche una Milano-Sanremo, due Liegi-Bastogne-Liegi e due Lombardia.
Ieri Bettini ha corso in bici in un evento organizzato da Banca Mediolanum, percorrendo 100 km da Basiglio alle porte di Milano fino a Bergamo, sede di arrivo della quindicesima tappa della corsa rosa. Dopo il traguardo, Paolo ha voluto raccontare le sue impressioni riguardo il Giro che sta per entrare nella sua ultima e decisiva settimana.
«Mi auguro che la corsa si infiammi in quest’ultima settimana e che non sia come pensano in molti un ciclismo di attesa, dove si aspetta di arrivare all’ultima cronometro». Bettini è stato severo e critico e pensa che gli uomini di classifica avrebbero dovuto agire di più. «Stiamo rischiando di arrivare al penultimo giorno di corsa per vedere qualcosa di importante. Già la tappa di Bergamo, se fatta in modo duro, proponeva il terreno adatto per attaccare. Oggi avremmo potuto vedere qualcosa di più, perché queste colline noi del ciclismo le conosciamo bene. Se ci fosse stata una gara cattiva, la classifica generale sarebbe cambiata già ieri».
Oggi c’è il giorno di riposo e martedì con il Monte Bondone ci si attende una scossa nella classifica della maglia rosa. «Domani inizieranno le grandi montagne e sicuramente potrebbe cambiare qualcosa. Speriamo che il giorno di riposo porti voglia di attaccare».
All’ex iridato questo Giro piace, ma pensa che qualcosa non abbia funzionato, come l’abbandono frettoloso di Remco Evenepoel a causa del Covid. «Il Giro bene o male piace sempre. Non mi è piaciuto l’abbandono così veloce di Remco Evenepoel, anche se lui fa parte di una squadra amica: vincere una crono a 51 km orari di media con davanti il giorno di riposo dovrebbe portarti a ragionare a sangue freddo prima di decidere di abbandonare una corsa. Avrebbe potuto aspettare il giorno di riposo. Non si può andar via così con un comunicato dopo due ore dalla corsa dicendo che hai il Covid. Sicuramente Remco aveva il Covid, ma bisogna riflettere e stare calmi. Tra l’altro dopo pochi giorni dalla notizia della positività la squadra ha comunicato che era già negativo e visti i tempi ristretti, forse e dico forse, può aver corso tutta la prima settimana da positivo ma è un pensiero così il mio, senza alcun fondamento e so bene che la salute deve venire sempre prima di tutto».
Paolo Bettini è stato critico anche con le polemiche nate per l’accorciamento della tappa con il Gran San Bernardo. «Non mi sono piaciute le polemiche sull’accorciamento della tappa in Svizzera. Non dico che ha sbagliato qualcuno in particolare, ma io penso che abbia sbagliato tutto il ciclismo. Considerate che io smesso di correre da 15 anni e ai miei tempi, ma anche oggi, al Giro capitano situazioni delicate come quella della Svizzera e gli errori si commettono perché non c’è un coordinamento che prende tutti i livelli».
Si parte con l’ultima settimana di corsa, la Jumbo-Visma e la Ineos – Grenadier sono le due grandi favorite per la vittoria finale. «Jumbo e Ineos sono le squadre che tutti quanti stanno aspettando. Abbiamo visto però che corrono aspettando che qualcuno si muova e se questo non avviene loro restano ferme. Spero che Roglic presto decida di attaccare, in modo da scompigliare questo Giro, che meriterebbe di essere un po’ più movimentato».