Questo è il grande giorno di Einer Rubio, il corridore della Movistar che nella tappa con arrivo a Crans Montana ha conquistato la sua prima vittoria al Giro d’Italia e la seconda da professionista. «Oggi è stato il mio grande giorno, il giorno che stavo aspettando. Lo stavo cercando e ho lavorato tantissimo per preparare questo Giro d’Italia».
Einer Rubio di anni ne ha 25 e l’Italia per lui è una seconda patria, perché è nel Beneventano che vive insieme alla sua fidanzata. «Sono felice di aver vinto qui, perché l’Italia per me è una seconda casa e ho la famiglia che mi ha aiutato. E’ stato fondamentale il supporto di tutti e anche la mia fidanzata che mi ha seguito in Colombia quando sono andato in ritiro per preparare bene il Giro».
I corridori oggi hanno avuto una versione ridotta della corsa. «Inizialmente le previsioni del tempo dicevano che ci sarebbe stato mal tempo, ma alla fine è andata bene, visto che la pioggia non è arrivata sul percorso di gara. Nei giorni scorsi invece abbiamo corso con pioggia, vento e temperature basse. L'altro giorno ho avuto problemi con il meteo, ho faticato molto con la pioggia nei giorni scorsi. Ma sapevo che non dovevo arrendermi, dovevo andare avanti e cercare la mia opportunità: e oggi l'ho avuta».
Oggi per Einer Rubio si è realizzato un sogno. Il colombiano è diventato professionista nel 2020; lui, originario della regione di Boyacà, è approdato in Italia per correre tra i dilettanti, imparare il mestiere e approdare poi alla Movistar.
«Per me questa è veramente la realizzazione di un sogno, quello che desideravo è diventato realtà. Ma tutto questo è stato possibile solo grazie alle persone che mi sono state vicine e mi hanno sempre aiutato».
Il finale ha visto protagonisti tre corridori: Einer Rubio, Thibaut Pinot e Jefferson Cepeda. Negli ultimi chilometri Pinot è stato il più attivo insieme a Cepeda mentre Rubio sembrava il più sofferente, ma alla fine, dopo che il francese ha lanciato la volata, il colombiano ha usato tutte le sue energie e negli ultimi 200 metri ha sorpassato i suoi avversari, andando a tagliare da solo il traguardo.
«Sapevo che Pinot stava andando molto forte e che anche Cepeda era molto bravo. Forse ne avevo meno di loro, li ho lasciati litigare, ho scelto la strategia di attendere e di provare a sorprenderli e così ho fatto. Ora devo rendermi conto di quello che ho fatto e so che mi godrò questa vittoria per molto tempo».