Serge Parsani al timone, Francesco Frassi e Marco Zamparella nell'ammiraglia, dove comunque non disdegna di salire lo stesso Parsani. Questo il management della Corratec, squadra di main sponsor tedesco (Corratec è l'azienda di biciclette di proprietà di Iko Sportartikel Handels) ma italianissima. Tanto da attribuirsi orgogliosamente la denominazione alternativa di Toscana Factory Team. Al termine di un'annata inaugurale in Continental da 15 vittorie complessive (12 in gare categorizzate UCI e 3 nel circuito nazionale) ottenute con un roster di 16 elementi equamente divisi tra Elite e Under 23, la struttura dalle tonalità bordeaux misto terra di Siena è pronta al salto di categoria.
A descriverci la situazione è Francesco Frassi, per anni direttore sportivo con Fanini prima e Scinto e Citracca poi, prima d'intraprendere l'anno scorso la nuova avventura: «Il progetto è nato fin da subito con l'obiettivo di diventare una Professional e lo stiamo rendendo concreto compiendo i passi necessari. Il più importante l'abbiamo fatto l'altroieri: la registrazione presso la UCI fornendo le garanzie, le indicazioni e le documentazioni richieste. Da qui a fine novembre la Federazione internazionale effettuerà le proprie valutazioni e il 1 dicembre ufficializzerà le formazioni professionistiche per il 2023. Nel frattempo noi pensiamo a finalizzare sponsor e organico: abbiamo le idee chiarissime.»
Approfondiamo allora questi ultimi due punti. Partiamo dalla compagine che permette a ogni baracca di stare in piedi: «Tutti gli sponsor di quest'anno rimangono - assicura Frassi - e anzi, dato che condividono progetti e obiettivi comuni, hanno deciso di aumentare il budget per permetterci di essere all'altezza della categoria. Il nome sarà sempre Corratec, per il resto vedrete sulle nostre maglie. Su tale base importante, stiamo cercando di aggiungere nuovi sponsor.»
Giungiamo così a qualche delucidazione sull'altro punto, il parco atleti: «Dusan Rajovic ci lascia per andare nel World Tour ed è molto gratificante, mentre rimangono con noi Stefano Gandin e Veljko Stojnic, e con loro almeno altri due Elite. Mi piacerebbe davvero tenere tutti, e quando lavoravo nei settori giovanili lo facevo, ma purtroppo nel professionismo non si può lavorare col cuore e bisogna prendere decisioni dolorose. Comunque privilegeremo un paio di Under che l'anno scorso, quando tanti ci snobbavano perché ci vedevano come una new entry venuta dal niente, ci hanno dimostrato serietà e massimo impegno. Inoltre stiamo chiudendo per alcuni stranieri interessanti. Se infine il budget potrà incrementare, proveremo a ingaggiare uomini di maggior esperienza.»
Gli unici tre ragazzi che Frassi ha nominato esplicitamente sono i principali autori dei successi stagionali della Corratec. Metà di essi è opera dell'ottimo velocista Rajovic, su cui il team di Parsani ha scommesso quando era rimasto senza contratto causa fallimento della Delko: lui ha ripagato la fiducia a suon di volate, alzando le braccia al cielo ad Antalya, in Venezuela e altre corse, fino al titolo di campione serbo sia in linea che a cronometro e la firma su un biennale con la Bahrain Victorious.
Crescono insieme alla squadra invece due profili più d'altura come il veneto Gandin, scuola Zalf, maglia dei GPM al Giro di Sicilia e vincitore di tappa al Sibiu Tour, e Stojnic, lanciato da Andrea Bardelli ex diesse della juniores Franco Ballerini (a lungo vivaio della Vini Zabù) e protagonista di una memorabile doppietta venezuelana col connazionale Dusan nella sesta frazione della Vuelta locale, in un'annata condizionata da mononucleosi e virus assortiti.
«Per essere una formazione messa in piedi in fretta e furia a dicembre scorso ci siamo divertiti - dice Frassi - anche se portare una Continental in giro per il mondo, organizzando ogni aspetto e facendo quadrare i conti, è stato faticoso: è un segnale che volevamo dare per dimostrare di essere in grado di correre come una Professional. E i risultati sono stati al livello dei tre ProTeam italiani, Bardiani a parte che ha vinto il campionato nazionale con Zana. La prospettiva della promozione non ci spaventa: per Serge, che in carriera ha diretto tra le tante MG, Mapei e Quick Step, è l'assoluta normalità, per me sarebbe un ritorno che desidero fortemente. Vogliamo dare una bella immagine, coerente con la nostra indole: positiva e socievole con tifosi e addetti ai lavori. Il primo impatto è fondamentale, esattamente come nei rapporti tra le persone. E siamo orgogliosi di rappresentare l'Italia, un Paese apprezzato sotto il profilo culturale e turistico. E la Toscana ancora di più!»
Doveroso menzionare, infatti, che oltre agli sponsor ha rinnovato la fedeltà al team Corratec pure il Comune di Montecatini, che continua a patrocinare la squadra e ne ospiterà i primi ritiri autunno-inverno. La grande attesa è ora per le liste UCI del 1 dicembre. Lì scopriremo se le promesse e gli obiettivi made in Tuscany si tramuteranno in solida realtà; e se nel caso, viste e considerate le difficoltà della Drone Hopper Androni, le Professional italiane nella prossima stagione saranno tre o quattro. A tal proposito arriva l'ottimistica chiosa di Frassi: «Secondo me Gianni Savio riuscirà a trovare una soluzione. Magari a basso budget, ma non ce lo vedo proprio fuori dal ciclismo professionistico.»
Speranze per l'intero movimento.