Per Wout van Aert non ci sono segreti con il commissario tecnico della nazionale Sven Vanthourenhout e già sa che per il Mondiale sarà lui a guidare la spedizione belga, che con Evenepoel avrà due punte di diamante. Il Belgio vuole anche la maglia iridata, che gli è sfuggita nel 2020 in Italia a Imola lo scorso anno in casa a Leuven, sempre per mano di Alaphilippe.
Il Belgio vuole vincere e lo sta dimostrando in questi giorni, con i successi di Remco Evenepoel alla Vuelta e la vittoria di Wout van Aert alla Bretagne Classic. Il fiammingo ha vinto di potenza, dopo aver fatto in corsa ciò che voleva: prima controllando gli avversari e poi vincendo uno sprint impressionante. «Questa è una vittoria che mi incoraggia per le gare che affronterò in Canada e poi per il Mondiale» ha detto van Aert dopo la vittoria di ieri. Sulla distanza di 255 km, perfetta per fare le prove di un Mondiale Van Aert, grazie anche ad una incredibile Jumbo-Visma, ha fatto la corsa perfetta, senza lasciare respiro ai suoi avversari. Il fiammingo in questa stagione ha dimostrato le sue doti migliori di corridore potente e al tempo stesso fantasioso, capace di tornare presto in forma dopo il Covid e al Tour de France, oltre ad aver indossato la maglia gialla, ha portato a casa quella verde della classifica a punti.
«Non è stata la giornata migliore per la squadra - ha detto Van Aert - Abbiamo avuto un po' di sfortuna la scorsa settimana e abbiamo dovuto sostituire dei ragazzi, inserendo elementi che non si erano preparati per questa corsa». Ma nonostante questo Van Aert è stato il vero giocoliere della corsa, imponendo il proprio ritmo facendo una prima selezione, per giocarsi il finale con quell’esplosività che appartiene solo ai grandi campioni. «Ho solo cercato di mantenere il controllo nel miglior modo possibile. In alcuni momenti sono stato costretto a risolvere dei problemi in corsa da solo e ho dovuto usare molte energie, per fortuna mi è rimasto qualcosa per giocarmi il finale, dove sono stato in grado di fare la scelta giusta, quella che poi ha veramente funzionato».
Il suo programma di avvicinamento al mondiale prevede pochissime gare: il GP del Canada in Québec venerdì 9 settembre, seguito tre giorni dopo dal GP di Montreal. Van Aert è molto fiducioso e in accordo con la squadra e il tecnico della nazionale Sven Vanthourenhout ha pensato che 4 gare (Amburgo, Plouay e le due prove canadesi) siano sufficienti per arrivare in Australia con la giusta preparazione. «Mancano ancora quattro settimane al Mondiale, abbiamo ancora molto tempo. Sono contento di come le mie gambe stiano reagendo. Mi sono allenato duramente nelle ultime tre settimane e penso che le settimane migliori debbano ancora arrivare. La cosa più importante è mantenere questa condizione e poi il resto arriverà in modo naturale. Mi sento bene e questo mi da fiducia per affrontare il Mondiale».
Van Aert è tornato a Liegi con un volo charter dalla Bretagna e oggi è atterrato in Sardegna dove resterà per una settimana di allenamento. La settimana prossima volerà in Canada passando per Parigi e affronterà il GP di Montreal. La squadra belga che andrà in Australia verrà comunicata da Sven Vanthourenhout, solo martedì prossimo, ma il fiammingo è sereno perché sa già quale sarà il suo ruolo per la prova iridata. Van Aert ha detto di trovarsi perfettamente in linea con quelle che saranno le scelte del commissario tecnico, che molto probabilmente, farà una squadra a due punte, con Van Aert e Remco Evenepoel che sarà leader anche per la prova a cronometro. «E’ un lusso per me essere nella selezione del Belgio per il Mondiale in Australia. Inutile dire che, per come sta correndo Remco, avremo due leader in gara. Sarà un grande Mondiale, di questo non ho dubbi».