Vi riportiamo una piccola grande storia, una testimonianza di coraggio e lotta contro le avversità in quelle parti del mondo dove i giovani ciclisti hanno meno "comodità" per praticare efficacemente questo meraviglioso sport.
In quello che per noi era il weekend di Ferragosto, i campionati su strada Allievi del Venezuela sono stati conquistati da Mateo Paredes (team Orgullo Andino) uno dei tanti ragazzi sudamericani che hanno dentro di sé il germoglio del corridore. Proveniente dal Tachira, lo stesso Stato venezuelano dove si corre l'omonima Vuelta a gennaio, Mateo ha portato a termine la gara, e la vittoria, con uno pneumatico rattoppato! Proprio così: fori prima del via? Ti ricuciamo la ruota come un jeans. E arrivi primo.
Una vicenda che può aprire a tante riflessioni e domande. Davvero da quelle parti non ci sono i mezzi per avere una ruota di scorta e l'unica soluzione è esporre il Paredes della situazione al rischio di rompersi una spalla? O forse i soldi per avere una ruota in più ci sono, ma qualche tecnico rimane affezionato a rimedi "vecchio stile"?
Una cosa invece è sicurissima, anzi più di una: il senso di responsabilità, la voglia di lavorare e superare i limiti, l'amore per questa attività e il sogno che possa diventare il mestiere della vita, la forza di pedalare a prescindere da ogni ostacolo.
Se Mateo Paredes sarà il nuovo Leonardo Sierra, se diventerà un discreto professionista o meno, ce lo dirà il prosieguo della sua carriera. Oggi c'è solo da apprezzarne la determinazione e la "fame", quelle che (insieme ad altri fattori, sicuramente) hanno convinto uomini come ad esempio Gianni Savio a fare dello scouting in Sud America un marchio di fabbrica.