Gianbattista Vico avrebbe potuto scrivere un istant book sui corsi e ricorsi storici che ci propone in queste ore il Tour de France. Era il 1986 e nell'unico precedente di arrivo sul Col di Granon Bernard Hinault perse la maglia gialla, indossata da Greg Lemond. Il giorno dopo Le Blaireau mise tutti in fila sll'Alpe d'Huez con una prova di classe straordinaria. Non solo, aggiungete anche che la tappa odierna è l'esatta replica di quella Briançon-Alpe d'Huez del 1986...
Per sapere se i corsi e ricorsi storici si affacceranno alla ribalta della Grande Boucle basterà attendere qualche ora, basterà godersi la tappa numero 12 di un Tour de France che non ha certo finito di stupire.
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Il programma odierno è semplice: si sale, si sale, si sale, ogni tanto si scende, poi si risale, si risale, si risale... Si parte praticamente in salita per andar a riscalare il Col du Galibier in senso contrario rispetto a ieri (23 km di ascesa al 5,1%), poi lunga discesa - con l'intermezzo del Col du Telegraphe - fino a Saint Jean de Maurienne e da qui imboccare un'altra lunga salita, quella del Col de la Croix de Ferm 29 km al 5,2% di pendenza media.
Si scende in picchiata su Allemond, si affronta una quindicina di chilometri di fondovalle per arrivare alle pedici dell'Alpe d'Huez e si ricoincia a salire: 13,8 km all'8,1% con 21 tornanti per celebrare la prima volta del Tour lassù, 70 anni fa, con impresa trionfale di Fausto Coppi. E gli organizzatori del Tour hanno scelto davvero un bel modo per celebrare il 14 luglio e la festa nazionale...
A fine gara potremo tirare un bilancio importante, capire se e come la classiifica generale sarà cambiata ancora, e immaginare che cosa potremo vivere nelle nove giornate di gara che mancano alla conclusione di Parigi. C'è ancora tanto da dire,a da vivere, da sognare...