Ieri sera si è svolta, presso l’Osteria San Rocco a Trecella, l’ultima delle tre puntate 2021 di “A cena con i Campioni”, un’idea nata da Danilo Gioia ed Alessandro Amoruso, del gruppo “Gli Oleggio”.
Il format tv, in onda mercoledì sera alle 21.00 su BIKE Channel, ruota intorno all’idea di avvicinare i campioni del grande ciclismo agli appassionati, quindi una buona occasione per conoscerli come se fossero “i ragazzi della porta accanto”, nella loro totale semplicità, al di fuori della frenesia delle corse. Ospiti di ieri, alcuni membri del Wolfpack vale a dire Andrea Bagioli, Fausto Masnada, Mattia Cattaneo e Davide Bramati, oltre a Matilde Vitillo, Tony Milano, Mario Scirea, Gabriele Missaglia e Marco Cannone.
Questi alcuni degli spunti più interessanti della serata, voluta da Eevye, Birra San Gabriel, Erre Sport e Osteria San Rocco di Maurizio Grande.
Andrea Bagioli: “I presupposti per il 2022 sono buoni, bisogna però continuare a lavorare bene un vista di una stagione che per me dovrebbe cominciare in Spagna, con la Ruta del Sol. Difenderò i colori del Wolfpack fino al 2023, per ora, e sono felice. Per me è come una seconda famiglia sicuramente grazie anche a Davide Bramati, un pilastro fondamentale della nostra squadra. La gara dei sogni? La Liegi-Bastogne-Liegi.”
Fausto Masnada: “Quella finita da poco è stata una buona stagione ma non sono completamente soddisfatto soprattutto per l’infortunio al Giro di Sardegna che mi ha costretto ad un riposo forzato. Sono felice per il secondo posto al Giro di Lombardia: non è una vittoria ma per me conta molto, ci tenevo molto a fare bene visto che correvo sulle strade di casa, in mezzo a molti tifosi. Vedere tutta quella gente sulle strade è stato bello: è stato un po’ un ritorno alla normalità che nell’ultimo anno è venuta chiaramente a mancare. Il momento più bello? Il passaggio sulla Boccola, quello è un ricordo che non cancellerò mai dalla testa.” Poi un piccolo inciso su Alaphilippe: “Julian è un grande capitano e una persona umile. E’ l’immagine perfetta del Campione del Mondo. Quando sa di non essere in perfetta condizione si mette anche a disposizione dei compagni, si fa voler bene. L’essere così uniti e onesti con noi stessi è la nostra forza.”
Mattia Cattaneo: “Ringrazio Danilo e gli Oleggio per l’invito. Sono appena rientrato dal Belgio ma venire qui era d’obbligo, soprattutto essere insieme ai miei amici e compagni di squadra. Il 2021 è stata certamente la migliore stagione da professionista. Se ho un rammarico? Forse al Tour de France potevo fare qualcosa in più. In vista delle prossime stagioni cercherò di lavorare bene soprattutto nelle prove contro il tempo, specialità a cui tengo molto e nella quale ho dimostrato di andare forte. Sono a ottimi livelli ma manca ancora qualcosa per fare il vero salto di qualità. Lunedì insieme alla squadra andremo in ritiro in Spagna a Calpe, rientreremo a casa qualche giorno prima di Natale e poi il mio 2022 dovrebbe cominciare con la Valenciana.”
Davide Bramati: “Il ciclismo di oggi è sempre più duro, non è facile essere sempre al 100% della condizione ma in squadra ho atleti che dimostrano la loro grande professionalità. Siamo una formazione votata a vincere le corse di un giorno, ma stiamo provando anche a lasciare il segno nei Grandi Giri soprattutto da due anni a questa parte. Ci manca la ciliegina sulla torta che sarebbe appunto vincere una corsa di tre settimane. Il 2022? Cominciamo a ritrovarci insieme in ritiro, abbiamo già alcune idee riguardo i programmi dei corridori, e poi… che la strada sia dalla nostra parte.”
Matilde Vitillo: “Prima di tutto vorrei ringraziare per l’invito a questa serata. Vorrei poi ringraziare la mia squadra, la Be Pink, per il grande sostegno e supporto che mi sta dando, mi ha permesso di migliorare e per questo sarò per sempre grata. Il mio idolo? Marianne Vos, è una donna molto umile e ha grande classe.”
E infine Tony Milano - ex corridore, affetto da distrofia muscolare, oggi sostenitore di Telethon Svizzera - che guarda il ciclismo più da un punto di vista globale e invita anche i presenti a farlo: “Bisognerebbe dare maggiormente spazio e attenzione ai più giovani, che saranno poi il futuro. Il ciclismo è una vera e propria scuola di vita per me. Non mi ha solo formato come atleta, ma soprattutto come uomo. Mi ha accompagnato anche nella vita quotidiana in ogni situazione, dandomi insegnamenti sul come affrontare la mia vita”.