Per Danilo Celano e Pierpaolo Ficara l’incubo covid sta durando decisamente più a lungo rispetto ai colleghi italiani. Se in questo 2021 in Europa il calendario internazionale è stato in gran parte rispettato, lo stesso non si può dire dell’Asia, che da quando è scoppiata la pandemia non ha praticamente più visto gare in bicicletta, nonostante la grande crescita che il movimento asiatico aveva vissuto fino a quel momento. Danilo e Pierpaolo “corrono” con la malese Team Sapura ma, purtroppo, per loro la stagione non è mai cominciata.
La squadra fa base a Kuala Lumpur e per loro nel 2021 è diventato impossibile fare qualsiasi tipo di trasferta. «Originariamente avremmo dovuto avere un bel calendario di gare, sia europeo che asiatico - spiegano Celano e Ficara -. Addirittura, quando abbiamo firmato nel 2020 eravamo un po' spaventati perché avremmo dovuto gareggiare di più di quanto fossimo abituati. Invece in due anni siamo partiti giusto per una manciata di corse. Qualsiasi paese in cui avremmo dovuto correre chiedeva, giustamente, a chi arrivasse dalla Malesia 10 giorni di quarantena e per la nostra squadra, che pure economicamente sta bene, era qualcosa di insostenibile. D’altronde, dover pagare l’hotel per 10 giorni in più a tutto lo staff e alcuni corridori è una spesa non indifferente, senza contare l’aspetto sportivo. Che senso ha partire per una gara dopo 10 giorni di quarantena?».
Eppure, la loro avventura era cominciata alla grande con il successo di Celano al Tour de Langkawi e il quarto posto di Ficara, ma da lì in poi, di fatto, non si sono più visti. Dopo il primo lockdown hanno corso solamente il campionato italiano a Cittadella, senza corse sulle gambe, e in questo 2021 è andata ancora peggio. L’unica corsa che il Team Sapura ha disputato quest’anno è il Giro di Turchia: «La squadra è dovuta stare in quarantena, io arrivando dall'Europa per fortuna no - spiega ancora Celano, lucano di Policoro trasferitosi a Senigallia -. Sono stati gli unici giorni di gara di quest'anno, ed è chiaro che mettere una gara così nel mezzo della stagione serva a molto poco». Ficara, invece, siciliano di Canicattini Bagni (Siracusa) non ha potuto correre nemmeno quella: «A marzo mi sono preso il covid in maniera importante, sono stato anche in ospedale per la polmonite. Poi per precauzione sono stato fermo fino a luglio senza allenarmi. Eravamo anche disposti a fare la quarantena pur di fare qualche gara in Asia, ma alla fine sono state tutte cancellate».
La buona notizia è che il Team Sapura non ha intenzione di arrendersi e sta già programmando la stagione 2022, che dovrà per forza di cose essere diversa. Manca ancora l’ufficialità, ma Celano e Ficara, rispettivamente classe 1989 e 1991, rimarranno con la squadra malese per continuare un’esperienza praticamente mai cominciata. «Questa è una bella squadra, seria, con un budget da buon team Professional. Ormai sono quasi due anni che siamo fermi e, nonostante ciò, ci hanno sempre pagato. Hanno una mentalità europea, vogliono far crescere il ciclismo malese e per questo ingaggiano tanti corridori europei. Noi vogliamo dare una mano. Se la situazione non cambierà nel 2022, tutto lo staff si trasferirà in Europa per un periodo, farà la quarantena, e a quel punto faremo un bel blocco di gare per due o tre mesi».
Certo, arrivarci dopo quasi due anni di inattività non è il massimo: «Quest'anno ho continuato a fare la vita del professionista, ma è chiaro che se non si hanno obiettivi la motivazione viene meno – ammette Celano -. Ho anticipato a settembre la visita ai parenti in Basilicata, così da cominciare già questo mese con una bella preparazione invernale in vista di gennaio e febbraio, in cui dovremmo tornare a correre». Ficara, invece, ha dato spazio alla MTB: «Ho fatto varie gare nel sud Italia, compresa la Etna Marathon, e alcune anche con buoni risultati – ha spiegato invece Ficara -. Mi è sempre piaciuta la MTB, di solito la praticavo in inverno, ma in questo 2021 l'ho usata parecchio vista l'assenza di gare su strada. Però non vedo l'ora che arrivi il 2022...».