Giornata di ricognizione sul circuito iridato: gli azzurri della Nazionale maggiore hanno avuto la loro prima presa di contatto con le strade mondiali. Al termine dell'allenamento il ct Davide Cassani conferma: «È un percorso difficile e tecnico, con tante curve, nel quale è necessario rilanciare di continuo la bicicletta. Se dovesse esserci il vento che abbiamo trovato oggi, allora sarà tutto più complicato, così come se dovesse esserci la pioggia».
E ancora: «Il profilo altimetrico non fa paura perché non ci sono grandi salite, ma cinque strappi insidiosi. L’allenamento di oggi mi ha confermato che ho a disposizione una squadra forte. Sappiamo che il Belgio è supersonico e anche altre nazionali hanno grandi campioni, ma noi su un percorso del genere possiamo dire la nostra».
Matteo Trentin, già campione d’Europa a Glasgow nel 2018 e vice campione del Mondo ad Harrogate è ancora una volta una delle punte del gruppo guidato dal tecnico romagnolo: “Sarà fondamentale restare davanti. Un percorso così non permette distrazioni e perdere anche pochi metri può risultare determinante”. E’ dello stesso parere Sonny Colbrelli, che arriva al Mondiale sulla scia dell’entusiasmo per il successo al Continentale: “E’ una stagione straordinaria, il percorso mi piace e sono in condizione... non ho nulla da perdere”.
Anche le donne élite hanno provato il circuito di Lovanio. Marta Bastianelli, la veterana del gruppo diretto da Dino Salvoldi, lo sintetizza così: “La parte cittadina ricorda quello di Glasgow – sul quale la laziale vinse il titolo europeo, ndr – con curve veloci e strappi che costringono a rilanciare. Le olandesi sono le più forti e non attenderanno molto per aprire le ostilità. Noi siamo una squadra in cui l’esperienza si fonde con alcune giovanissime di sicuro talento. Possiamo dire la nostra, anche perché le Fiandre ci hanno spesso regalato grandi soddisfazioni”.