Se c’è una cosa che è emersa nell’ultimo anno nel mondo del ciclismo è che c’è spazio per tante aziende perché il mercato è florido e gli appassionati, differenziati nelle più svariate forme, continuano a crescere. La pandemia ha disegnato nuovi panorami e ha messo in luce molti punti deboli dell’industria del ciclismo, soprattuto in Italia. Raicam, azienda italiana specializzata nella produzione di componenti per impianti frenanti, frizioni e attuatori idraulici per l’industria automobilistica, entra nel mondo del ciclismo con una gamma di prodotti destinati agli impianti frenanti di mtb, e-mtb, bici da trekking/urban e cargo bike e punta a farlo con carattere e tutta l’agilità che serve ora.
Ci è bastata una lunga chiacchierata con Massimo Rovere, Responsabile del Marketing, e Flavio Beccaria, Responsabile dei Progetti, per farci un’idea chiara della professionalità e dell’efficienza che Raicam può portare nel ciclismo. Il materiale ricavato durante l’intervista è davvero molto, ma una cosa è chiara, la panoramica offerta da questi due professionisti mi fa pensare che nel giro di poco Raicam possa diventare un player importante nel mondo del ciclismo. Raicam ha scelto la strada da percorrere e si appresta a definire una gamma di prodotti che abbraccia il settore bici nelle sue più importanti declinazioni, fornendo impianti frenanti di qualità che mirano al totale miglioramento della sicurezza del ciclista.
Massimo Rovere è un appassionato della bicicletta, uno di quelli che non si sottrae alla fatica e lo fa oramai da tantissimi anni. Flavio Beccaria non vive l’aria di ciclismo, ma è entrato in questo progetto con un team giovane e preparato che non lascia nulla al caso. Un’azienda come questa ha sicuramente centrato il momento per entrare nel mercato, ora c’è penuria di materiale e immettere nel sistema pezzi di qualità potrebbe portare gli utenti a vedere oltre i soliti nomi. Sono state molte le domande e ancor di più le parole spese da entrambi i rappresentati di Raicam, motivo per cui potrebbe essere limitante proporvi degli stralci, ma ci proverò scegliendo i punti chiave che delimitano le strategie di Raicam.
Il momento per bucare il mercato è quello giusto, ora c’è fame di prodotto e voi avete i numeri e il potenziale per essere agili e arrivare sulle bici prima di altri. Parlo di tutto il movimento, dal primo montaggio al bike sharing, senza dimenticare i mezzi da lavoro e le cargo bike che probabilmente andranno a definire nuovi standard per quanto riguarda la consegna dell’ultimo chilometro in città.
Rovere: «Esatto, Raicam produce in Italia e ci siamo prefissati di sviluppare e produrre pezzi di qualità. Partiamo con i freni EDGE, performanti e sportivi dedicati alla mtb e alla e-mtb. Poi ci sarà RIDGE, freni destinati al trekking, un movimento in piena espansione, per poi arrivare al mondo city con i freni URBAN e con i TRAVELLER destinati alle cargo. Su tutto però svettano i due sistemi di sicurezza su cui Raicam scommette, ovvero l’ABS e il CBS. L’ABS non ha bisogno di molte introduzioni, tutti sanno di cosa si parla,. Detto ciò, è proprio il sistema CBS ( la frenata combinata ) ad essere molto interessante. Un sistema come questo offre una sicurezza notevole sopratutto a chi vive il ciclismo alle prime armi, ma è anche utilissimo sulle bici da trekking e sulle nuovissime e tecnologiche e-mtb. La gamma è completa e ha già un appeal caratteristico che sembra riscuotere parecchio interesse».
Beccaria: «Partiamo bene, questi sono i punti fondamentali del nostro percorso, sicurezza e qualità, due cardini su cui possiamo confrontarci con i migliori player del mondo del ciclismo. Abbiamo testato i nostri prodotti con le procedure tipiche dell’automotive e abbiamo compreso che c’è spazio per noi e siamo certi che la qualità e le performance dei nostri prodotti possano essere accolte positivamente dalle aziende produttrici di bici. I dispositivi di sicurezza come ABS e CBS dicono molto di noi e siamo certi che il pubblico possa solo apprezzarli totalmente».
Il top di gamma è pronto e non ho dubbi a credere che possa già dire la sua nel mondo dell’aftermarket, ma credo che voi stiate già mettendo in moto quei passaggi tali per cui sarà possibile trovarvi su molte bici come primo montaggio, mi sbaglio?
Rovere: «La stranissima situazione mondiale ci ha portato a spingere sull’acceleratore, infatti, la penuria di pezzi ha portato le aziende produttrici di bici a guardarsi intorno e noi vogliamo essere dinamici e pronti. Abbiamo contatti importanti per definire primi montaggi importanti, pensiamo in grande e ci interessa anche il mondo del bike-sharing. Ci muoviamo in punta di piedi, il passo falso è sempre dietro l’angolo, ma cerchiamo di essere concreti e agili. l’EDGE è il nostro biglietto da visita, ma sarà tutta la produzione a permetterci di entrare a vari segmenti nel mondo della bici. Abbiamo valutato i concorrenti e siamo certi dei nostri numeri, numeri che possiamo apertamente condividere con i nostri futuri partner per raccontare al meglio la qualità dei nostri prodotti».
Beccaria: «Abbiamo effettuato centinaia di test, ottenendo una chiara rappresentazione delle aziende con cui andremo a confrontarci. A noi serviva una panoramica completa e abbiamo portato in questa gamma di nuovi prodotti destinati al ciclismo la progettazione e la validazione tipiche dell’automotive, passi più complessi rispetto a quelli imposti dagli enti certificatori che lavorano nel ciclismo. Per quanto riguarda il discorso dell’estetica siamo ancora titubanti, nel mondo del ciclismo l’estetica conta in una maniera importante e per ora abbiamo evoluto uno stile nostro che parla esclusivamente il linguaggio delle prestazioni e della sicurezza. Per l’EDGE si parla di una pinza monoblocco, prestante e affidabile, mentre a scalare nella gamma i contenuti e il tasso tecnico vanno via via semplificandosi. Per noi il problema potrebbe rimanere il costo, del resto produciamo in Italia e non possiamo confrontarci con realtà provenienti dall’oriente, ma abbiamo dati importanti che sono più di un semplice biglietto da visita e crediamo che la qualità per un componente di sicurezza come l’impianto frenante sia il vero differenziatore e con l’avvento della bicicletta elettrificata lo diventerà sempre più».
Il mercato è cambiato, ora chi pedala non è più pronto a rinunciare alla qualità e se può, opta per acquisti di media-alta gamma sia per l’urban che per tutti quei mezzi che mirano a farci divertire. Abbiamo capito quanto voi siate pronti per il mondo dell’offroad, ma avete pensato al mondo delle bici da corsa? Come vedete il fenomeno gravel?
Rovere: «Una cosa è chiara, oggi ci sono più utenti disposti a pedalare, anche e soprattuto nell’urban e molto più di prima. Il distanziamento sociale che ci è stato imposto e la facilità tipica degli spostamenti in bici hanno creato un terreno fertile per trovare nuovi pedalatori. Oggi chi pedala per spostarsi in città investe in sicurezza completando l’equipaggiamento con caschi, luci e giacche idonee, un movimento che sembra non arrestarsi. In questo momento la strada non è un nostro obiettivo, è un settore dove l’impianto frenante è integrato nei comandi cambio quindi prevede un’offerta più ampia del nostro target attuale.
Beccaria: «Concordo totalmente, la nostra gamma di prodotti è volutamente orientata ad una moltitudine di utenti, ma per il momento niente corsa»
Cosa dobbiamo aspettarci da Raicam? Quali saranno i vostri prossimi passaggi?
Rovere: «Raicam è una macchina ben avviata, siamo al passo definitivo dopo tre anni di studio e progettazione, quindi siamo certi che si possa far bene. Siamo già stati contattati da diverse aziende ed è evidente che ci sia spazio per una nuova realtà produttiva nello scenario ciclistico. Abbiamo le idee chiare e possiamo contare su pezzi ben prodotti, sicuri e assolutamente in grado di giocarsi il ruolo di leader sul mercato delle due ruote a pedali.
Beccaria: «Continueremo a sviluppare e produrremo prodotti analizzando tutto severamente con test che siamo soliti utilizzare nell’automotive. È proprio in questo passaggio che vogliamo tracciare il nostro cammino, mettendo nelle mani dei ciclisti freni Raicam assolutamente affidabili. Siamo in contatto con A.N.C.M.A. e possiamo certificare che ci muoveremo solo in una direzione, quella che permette all’utente di poter fare massimo affidamento sulla sicurezza dell’impianto frenante. Infine, mi faccia dire una cosa importante, credo nel Made in Italy e non solo ora che vinciamo Europei di calcio e medaglie alle Olimpiadi, ci credo a priori e il discorso vale per il design, per l’industria di precisione e molto molto altro ancora, tutti quanti dovremmo puntare di più sul Made in Italy».
Raicam per tutti voi sarà presente all'Italian Bike Festival di Rimini che si terrà da oggi al 12 settembre, una occasione per posare gli occhi e provare l’innovazione targata Raicam. Come anticipato, poi avremo ancora l’occasione di esplorare ulteriormente il mondo Raicam attraverso le voci di Massimo Rovere e Flavio Beccaria.