Con la Liegi-Bastogne-Liegi si è chiusa la lunga carriera - 18 stagioni nella massima categoria - di Michael Albasini. Lo svizzero, classe 1980, ieri ha chiuso al 76esimo posto la terza classica monumento di questa stagione atipica, che ha portato anche il corridore elvetico a rivedere i propri piani, decidendo così di posticipare di qualche mese il ritiro dal ciclismo professionistico.
Il portacolori dell’australiana Mitchelton-Scott avrebbe dovuto dire addio a giugno prendendo parte per l’ultima volta al Giro di Svizzera, ma il Covid-19 che ha sconvolto tutto il mondo ha fatto sì che Albasini, in accordo con la sua squadra, decidesse di continuare fino alla Doyenne.
Albasini vanta ben 14 partecipazioni ai Grandi Giri (due Giri d’Italia, tre Vuelta di Spagna e nove Tour de France) e 37 alle classiche (tre Parigi-Roubaix, quattro Giri delle Fiandre, sei Milano-Sanremo, nove Giri di Lombardia e quindici Liegi-Bastogne-Liegi).
“La mia prima gara da professionista. Il tempo vola! Domani la mia ultima. In attesa di un ultimo colpo! (My first ever Pro Race. Times flys! Tomorrow my last one. Looking forward for a last hit out!)” ha scritto sabato lo stesso Albasini sul proprio profilo Instagram accompagnando il post con la foro che pubblichiamo.
Quello di Michael comunque non è un addio al ciclismo ma un semplice cambio di ruuolo: sostituirà suo papà Marcello alla guida della selezione svizzera, a partire da gennaio del prossimo anno. In bocca al lupo, Alba.