Chetosi e chetoni, ovvero la nuova frontiera: sì, ma di che cosa? A rispondere a questa domanda ci prova su Gazzetta.it il professor Fabrizio Angelini, endocrinologo, consulente nutrizionale per atleti di alto livello e della Juventus, «La chetosi è una condizione fisiologica che si ottiene seguendo una dieta chetogenica, solitamente adottata sotto attento controllo medico per curare patologie a impatto neurologico, metaboliche e in terapie coadiuvanti in caso di neoplasie. Si basa su una forte restrizione dei carboidrati con un aumento del consumo di grassi che diventano quindi la fonte energetica primaria. Il chetone esogeno è un sale o un estere che viene usato per ottenere uno stato di chetosi al di là della componente glucidica della dieta».
Ma servono davvero, gli chiede Claudio Ghisalberti, autore dell’intervista?
«In letteratura ci sono pochissimi studi e su gruppi ristretti di atleti, tutti però evidenziano fondamentalmente due problemi. Il primo è legato agli effetti collaterali, soprattutto di accettazione a livello gastrointestinale. Il secondo è che non è stata dimostrata una valenza positiva per migliorare la performance. Queste sostanze che vengono proposte come miracolose, non lo sono affatto».
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