Ormai ci abbiamo fatto l'abitudine e l'elenco dei sindaci che non vogliono la Milano-Saremo è sempre più lungo. Ma se tra questi c'è il sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco c'è da riflettere.
I fatti. Il sito del quotidiano Il Piccolo scrive: «La 111a Milano - Sanremo non passerà da Alessandria. Il sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco ha scritto a Mauro Vegni per comunicare la mancata autorizzazione al transito della gara sul territorio del Comune, l'8 agosto. La richiesta, così scrive Cuttica, è stata inviata il 6 luglio, "ma è pervenuta solo il 28 luglio (protocollo di arrivo n° 573111). Per questo si comunica, con rammarico, l'impossibilità di autorizzare il passaggio della corsa sulle strade di competenza di questo Comune"».
Le motivazioni della scelta? «Tempo insufficiente per garantire la corretta sicurezza dell'evento, sia dei partecipanti, sia del pubblico. E impossibilità di realizzare, nel tempo concesso, la manutenzione e gli adeguamenti indispensabili delle sedi stradali interessate».
La riflessione locale. Come è possibile che il sindaco di Alessandria "Città delle Biciclette" neghi il passaggio - badate bene, il passaggio - alla corsa in linea più famosa d'Italia una delle più famose al mondo? Non solo: poche ore prima delle dichiarazioni del sindaco, il nostro Paolo Broggi intervistava Gianni Pederzoli e scopriva che ad Alessandria si correranno due gare di dilettanti il 22 e il 23 agosto, sabato e domenica. In due settimane il sindaco conta di effettuare «gli adeguamenti indispensabili delle sedi stradali interessate?». E sarà in grado di garantire la sicurezza a due gare che si svolgeranno in circuito, occupando ben più a lungo la sede stradale di quanto possa fare il passaggio della Sanremo?
La riflessione generale. La domanda sorge spontanea... Non è che il problema stia in RCS? L'impressione che si avverte è che la più grande società organizzatrice di ciclismo italiana abbia perso il contatto con la realtà del territorio. Solo in alcune zone del Paese - citiamo Cainero in Friuli, Bettineschi a Bergamo, Omicioli nelle Marche, Minella in Trentino, Formichetti in Abruzzo... solo per fare qualche nome - Rcs può contare su uomini di riferimento, quelle persone che fanno da tramite con le amminiztrazioni locali, che rappresentano un punto di riferimento, che sanno annusare l'aria e capire come gira il fumo.
Il no del Savonese, il no di altri comuni liguri, il no di Alessandria, le proteste dei sindaci del Ghisallo e dintorni e non sappiamo ancora cosa succederà per il Giro d'Italia: forse è il caso che in casa RCS qualcuno si chieda perché e cominci a correre ai ripari. Forse.