273 vittorie in carriera per “Lo Sceriffo” Francesco Moser, onorate in Piazza Duomo a Trento in sella alla bicicletta del 1979 con la quale vinse la Parigi–Roubaix e sfoggiata in occasione del quinto appuntamento vintage de “La Moserissima”, organizzata da ASD Charly Gaul Internazionale e APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi in collaborazione con la famiglia Moser. La ciclostorica è l’unica tappa del Giro d’Italia d’Epoca a rappresentare il Trentino Alto Adige e intervalla i due appuntamenti UCI Gran Fondo World Series, la già disputata Cronometro di Cavedine e la quattordicesima “La Leggendaria Charly Gaul” che chiuderà i conti nella giornata di domani, sempre al cospetto della Fontana del Nettuno prima di arrivare in località Vason sul Monte Bondone. Il luogo in cui il lussemburghese Charly Gaul divenne leggenda (8 giugno 1956).
La spettacolare cornice del cuore trentino ha ospitato biciclette rigorosamente costruite prima del 1987 e i corridori in abbigliamento vintage, ma la “prima fila” è stata riservata ai ‘pezzi d’antiquariato’ costruiti dal 1910 al 1960. Dal 1960 in poi alle spalle delle prime. Le moto storiche hanno scortato gli avventurieri de “La Moserissima”, completando un gruppone davvero ‘nostalgico’, con Ignazio Moser al fianco del padre Francesco: “Checco va sempre forte!”, ma anche Gianbattista “Gibì” Baronchelli in sella ad una Bianchi con solo cinque rapporti, Moreno Moser, Marino Basso: “Sempre un piacere venire a Trento fra tanti amici”, Gilberto “Gibo” Simoni che ha scritto pagine del Giro d’Italia, Gianni Motta: “Sveglia alle 4 stamattina, pensa cosa si fa per gli amici. Quest’anno però ho pochi chilometri sulle gambe, solo 6 o 7 mila!”, il re della fuga Mario Beccia: “Un’emozione essere qui con tanti campioni, è la passione che muove questi eventi”.
Il percorso misurava 65 km partendo da Piazza Duomo, risalendo sulla ciclabile sterrata dell’Adige, passando per il ristoro Cavit verso Lavis, a Gardolo di Mezzo altro rifornimento a “casa Moser” dove Cecilia Rodriguez aspettava i corridori e il fidanzato Ignazio, e arrivo a Trento sul percorso delle passate edizioni, con l’erta di Pressano difficile da affrontare sui “cavalli d’acciaio”. Il ‘motivatore’ è sempre “Lo Sceriffo”: “Una volta cambiavamo due o tre bici e ne avevamo una da cronometro. È sempre bello vedere gli amici, mi tornano in mente tante gare”.
Campionissimi sì, ma anche numerosi appassionati, alcuni ‘bardati’ da capo a piedi con maglia in cui campeggiavano i ‘titoli’ dei giornali che raccontavano le sue imprese: “L’ho sempre seguito – afferma Guido Artusi - correvo con il fratello Aldo, ho 86 anni ma penso di fare la Charly Gaul di domani, la corta eh!”. Alcuni con maglie davvero particolari, come un concorrente che racconta: “L’ho rifatta quattro anni fa, siamo telaisti da tre generazioni, 70 anni quest’anno, c’è la scritta Castellana perché siamo di Castel Fiorentino. Abbiamo deciso di dedicarci alle ciclostoriche ma anche di spingere i giovani ad andare in bicicletta”. A rispolverare l’abbigliamento vintage anche Silvano Janes, corridore trentino invitato dall’organizzazione locale e recordman sul Monte Bondone: “Una pedalata in compagnia che ci stava. Sul Monte Bondone ho segnato uno dei migliori record, ma il record assoluto è dall’altro versante, quello di Garniga. Le salita di Gaul è abbastanza regolare da affrontare, un po’ più dura a Candriai ma chi ha passo non avrà problemi, però dipende tutto dal ritmo che gli atleti imporranno alla gara. La maglia che indosso è della Brooklyn, la bici è una Gios Torino perché mi piaceva il blu Gios quando ho iniziato. Ho tenuto maglia, bici e cappellino ed ho fatto bene!”. Ai ristori anche un fresco reduce dal professionismo, Moreno Moser: “Bellissima iniziativa, che fortunatamente mio zio ha deciso di portare avanti, richiama gli anni del ciclismo eroico. Ho una Pinarello”.
Domani alle ore 8 le pedalate non saranno più nostalgiche ma ‘leggendarie’ con la quattordicesima “La Leggendaria Charly Gaul – UCI Gran Fondo World Series”, in diretta Rai Sport dalle ore 10.45 alle ore 13.15 e in differita domenica sera dalle ore 18 alle ore 20.30, e lunedì dalle ore 21.30 a mezzanotte. Le biciclette vincitrici del concorso del Giro d’Italia d’Epoca che premiava le più caratteristiche sono state una Peugeot anni ’20 di Federico Cecchini (1° premio) e una Labor anni ’20 di Lorenzo Leone.