Il rimpianto per un campione che non c’è più ma anche la gioia di una domenica da vivere tutti assieme in bicicletta, sentimenti contrastanti che si rinnovano di anno in anno. Una bella giornata di sole e i paesaggi mozzafiato del Lago di Como hanno incorniciato la ventesima edizione della Mediofondo intitolata a Fabio Casartelli, a 23 anni di distanza da quel fatale incidente in cui il campione olimpico a Barcellona 1992 perse la vita lungo discesa del Colle di Portet-d’Aspet, durante la 15ª tappa del Tour de France 1995.
Oltre 500 ciclisti di ambo i sessi provenienti da tutta Italia ma anche dal Belgio sono confluiti in Alta Branza, nel clima conviviale proprio del ciclismo più autentico, distribuendosi lungo i tre percorsi, mentre i più audaci si sono misurati con le cronoscalate da Bellagio al Ghisallo e sul Muro di Sormano, le due storiche salite del Giro di Lombardia. La speciale classifica per squadre ha visto prevalere il team Vanzavilla, sul podio assieme a Genova 1913 e La Gioiosa Sport. Premi individuali tra gli uomini per Stefano Monfrini (Vanzavilla) e tra le donne per Daniela Gaggini (Polisportiva Besanese), i più veloci nel percorso lungo di 114 km comprendente le due cronoscalate.
Nel contesto della “Fabio Casartelli” 2018 si è svolta anche la Pedalata Ecologica – che coincideva col percorso corto di 58 km della Mediofondo – capace di richiamare nella città del campione olimpico intere famiglie per una giornata di assoluta spensieratezza.
Pierluigi Marzorati, l'ex campione di basket che presiede la Fondazione Casartelli, ha ribadito in poche parole il senso profondo della manifestazione. "Organizzarla non è stato facile ed anche quest'anno abbiamo dovuto superare parecchie difficoltà, sicuramente si può e si deve fare ancora meglio, ma quello che più ci sta a cuore è salvaguardare lo spirito di questo appuntamento ed il sentimento che ci lega tutti al campione al quale è dedicato".
Tutti per Fabio Casartelli, dunque. Un campione molto apprezzato per la sua generosità e per la sua modestia. Gli sguardi commossi, attraverso il ricordo dei genitori, della moglie Annalisa e degli amici più cari, si son ben presto trasformati in sorrisi. Toccante la testimonianza di Roberto Conti, compagno di squadra di Fabio ai tempi dell’Ariostea: "Porto con me in particolare il ricordo di uno stage d'allenamento che effettuammo io e lui insieme e che ci diede l'occasione per diventare amici. Era un ragazzo buono e simpatico che manca molto a me ed chiunque lo abbia conosciuto".