Un grande guerriero sa riconoscere quando arriva il momento di dire
basta. Pochi giorni fa, giusto alla vigilia della seconda prova di Coppa
del Mondo, di Albstadt in Germania, Julien Absalon
sulla soglia dei 38 anni, ha detto basta. Una decisione certamente
sofferta per uno come lui che della bicicletta ha fatto una vera
filosofia di vita.
Un Absalon che di sicuro può scendere dalla sua mountain bike senza
rimpianti, si perché a lasciare è uno dei biker più vincenti di sempre.
Per rendersene conto basta dare un’occhiata al suo palmares che
raccoglie un numero impressionante di vittorie: tra il 2003 e il 2016 ha
vinto per 7 volte la Coppa del Mondo con 33 vittorie in gare di coppa. A questo si aggiungono 5 titoli di Campione del Mondo, 4 dei quali vinti consecutivamente, e 2 medaglie d’oro alle Olimpiadi,
Atene 2004 e Pechino 2008. Senza tralasciare gli innumerevoli titoli
europei e di campione nazionale francese. Vittorie prestigiose che hanno
fatto di Absalon il numero uno dei numeri uno.
Le condizioni fisiche non sono più quelle di una volta, colpa anche di
un’allergia ai pollini che lo ha condizionato sempre di più nelle ultime
tre stagioni. Difficile in queste situazioni trovare ancora le
motivazioni giuste per continuare soprattutto per chi come lui è
abituato a correre sempre per dare il massimo vincere.
Nello sport cosi come nella vita anche le storie più belle giungono alla parola fine. Per
Sidi c’è
la soddisfazione di avere sempre pedalato insieme a lui scrivendo
pagine importanti della storia della mountain bike mondiale, imprese
epiche destinate a rimanere impresse nella leggenda dello sport.
“Un campione come lui avrà sicuramente fatto tutte le valutazioni e
preso la decisione migliore. Ci dispiace perché Absalon è uno dei nostri
atleti più rappresentativi ma allo stesso tempo siamo felici per i
grandi successi che abbiamo ottenuto insieme. A lui va l’applauso e
l’abbraccio di tutto lo staff Sidi. Sia a livello umano che
professionale abbiamo sempre avuto uno splendido rapporto. Ci sono tanti
aneddoti che ricordo con il sorriso…come quella volta che prima di
tagliare il traguardo a braccia alzate ha pulito le scarpe in una pozza
di acqua perché si vedessero bene…una volta è anche entrato in mare dopo
una vittoria per far brillare bene le scarpe dorate che gli avevamo
fatto per celebrare le vittorie olimpiche…oppure ricordo quando gli
abbiamo portato le nuove Sidi Tiger, a Nove Mesto il giorno prima del
mondiale, in due minuti ha messo le tacchette ed è subito partito in
allenamento per provarle. Nella sua straordinaria carriera è stato
praticamente sempre accompagnato da Sidi e ha utilizzato i modelli che
hanno rappresentato i grandi successi di Sidi nel fuoristrada. Calzature
che stagione dopo stagione si sono sempre evolute a livello di
innovazioni e tecnologia, calcando insieme a Julien, e agli altri
campioni Sidi, la scena mondiale della grande mountain bike” dice
Rosella Signori, proprietaria di Sidi accanto al padre
Dino Signori.
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