Una “prima volta” che fa sensazione. La Francia si trova per la prima a fare i conti con i motorini nascosti: è accaduto al Grand Prix de Saint-Michel-de-Double, in Dordogna. Un corridore, da tempo nel mirino della AFLD (Agence française de lutte contre le dopage) si è visto controllare la bicicletta al termine di questa corsa amatoriale, peraltro omologata dalla Federciclismo Francese.
Il corridore quarantatreenne - riporta il quotidiano Sud Ouest - aveva “avuto un rendimento impressionante” la scorsa settimana in una corsa con molte salite.
L’operazione è stata coordinata dal tribunale di Périgueux, dalla FFC e dal responsabile regionale della AFLD, l'ex professionista francese Christophe Bassons.
«Siamo stati allertati da un funzionario della AFLD di una sospetta frode messa in atto tramite un motorino nascosto» ha spiegato alla AFP il procuratore della Repubblica di Périgueux, Jean-François Mailhes.
Il corridore, la cui identità non è stata rivelata, «è stato controllato al traguardo e ha ammesso la frode» continua il procuratore. E nel pomeriggio è stato interrogato a lungo dagli inquirenti impegnati a ricostruire la sua storia e soprattutto l’ammontare dei premi accumulati con questo imbroglio.
«Non è un’operazione casuale, ma è frutto di un lungo lavoro - spiega il presidente della FFC, Michel Callot -. Questa tecnologia è divenuta ormai molto accessibile e sta trovando terreno fertile tra gli amatorI. Ho avvertito il ministero e l’Uci chiedendo che ci dotino dei mezzi necessari a smascherare le truffe. Ho timore al riguardo per il futuro del mondo amatoriale. Tra i professionisti penso che le corse siano molto diverse, per vari motivi e soprattutto per gli interessi economici in ballo».
Il corridore in questione rischia una sospensione sportiva di qualche anno ma anche un procedimento penale visto che dal 2012 in Francia esiste l’imputazione di frode sportiva.