A tre anni di distanza Filippo Ganna è tornato a vincere il Giglio d’Oro quale miglior atleta della stagione; il premio è organizzato da Lorenzo e Saverio Carmagnini, con il patrocinio del Gruppo Toscano Giornalisti Sportivi dell’USSI. Un’edizione speciale in quanto il premio nato nel 1974, ha festeggiato i 50 anni con la presenza di campioni che hanno fatto la storia del ciclismo italiano e non solo come Moser (9 le edizioni del Giglio d’Oro vinte dal trentino), Saronni, Chiappucci, Casagrande, Visconti.
Costretto a disertare l’invito all’ultimo momento Filippo Ganna, è stato uno dei suoi allenatori Dario David Cioni a ritirare il premio ed illustrare i programmi futuri di “Super Pippo”. Il debutto nel 2024 in Australia quindi la Milano-Sanremo come primo traguardo da centrare dopo il 2° posto di quest’anno. Nel mirino anche la Parigi-Roubaix (sesto nel 2023) quindi il pensiero alle Olimpiadi di Parigi.
“Niente gara in linea, ma solo la cronometro, e quindi la pista con il quartetto dell’inseguimento. Filippo ha dimostrato una costanza di rendimento incredibile e questo è uno dei punti di forza”.
Gli altri riconoscimenti al Campione Italiano Simone Velasco, alla rivelazione Filippo Magli (Premio Gastone Nencini), a Jury Chechi nel ricordo di Alfredo Martini, a Claudio Chiappucci invece il premio Franco Ballerini, al collega Pier Bergonzi quello nel ricordo di Franco Calamai. Infine premi per i giovani Lorenzo Luci (Memorial Tommaso Cavorso) e per lo juniores Edoardo Cipollini. Tra i presenti alla cerimonia da Carmagnini del ‘500 a Pontenuovo di Calenzano, il ct azzurro Daniele Bennati, il presidente della Federciclismo Cordiano Dagnoni, il governatore della Toscana Eugenio Giani. Prima della cerimonia di consegna dei premi, il sindaco di Firenze Dario Nardella (presente anche l’assessore Cosimo Guccione) hanno presentato il trofeo della partenza del Tour de France da Firenze, sottolineando l’importanza dell’evento e ricordando un personaggio unico come Alfredo Martini e due campioni toscani, che hanno vinto il Tour, Gino Bartali e Gastone Nencini, e grande apprezzamento per la mostra allestita per ricordare il cinquantenario del premio.