Per solito, nell’accezione comune, i muri dividono ma, in questo caso, il muro unisce. E parliamo del Muro di Ca’ del Poggio che, in brevissimo tempo, dopo avere “scalato”, tanto per rimanere in tema ciclistico, velocemente, le posizioni di testa nella frequentazione ciclistica, assai praticata e molteplici risvolti di connessa popolarità, anche a livello internazionale con importanti gemellaggi con notissimi muri fiamminghi. Un’iniziativa assai sentita e condivisa dalle amministrazioni interessate che prospetta prossimi, molteplici, interessanti sviluppi.
La premessa per inquadrare e localizzare, con un Google Maps di sentita valenza affettiva, non fredda, la presentazione “ufficiale” del libro COMMISSAIRE realizzato da Celeste Granziera, “Commissaire UCI” di lungo corso ma, e soprattutto, riconosciuta, stimata e apprezzata eccellenza del suo territorio fra le colline del Prosecco dove si è proposto e speso nel tempo, con continuità, ricoprendo con la calma saggezza del buon padre di famiglia, senza fare ricorso a toni professorali che non esercitava neppure nella sua professione di professore-docente, ruoli direttivi importanti nell’associazionismo, sportivo, sociale, d’assistenza sanitaria e altro ancora, dirigendo ed indirizzando silenziosamente con la forza dell’esempio e dell’impegno, senza mai ricorrere all’imperio. E sempre disponibile ad ascoltare tutti, in modo diretto, senza ricorso a filtri o protocolli, interloquendo praticamente sempre nelle dolci cadenze ed espressioni propri della parlata veneta, per ricercare sempre ciò che unisce e non quello che divide.
E la serata di domenica 4 giugno, nella cordiale accoglienza di Ca’ del Poggio con l’amichevole ed efficiente regia del “patron” Alberto Stocco, in un’ambientazione panoramica d’unico pregio, Celeste Granziera è stato al proscenio di un uditorio d’amici e colleghi di varia estrazione che gli hanno testimoniato l’amicizia, non quella dei “social”, quella vera, diretta contrappuntata da reciproca stima, in un salone, come mostrano le immagini scattate e “g.c.” da PioPress, ossia Pio Dal Cin, del Gazzettino.
Maria Assunta Rizzo, sindaco di San Pietro di Feletto, ha espresso con incisive parole il ringraziamento per l’impegno, a tutto campo, del territorio per Celeste Granziera, pure geologo affermato. Le ha fatto seguito Sandro Checchin, il presidente regionale della F.C.I., anche lui nato ciclisticamente quale commissario in moto e, come Granziera, amante del profilo basso ma realiozzativo. Uno scanzonato e disinvolto Sacha Modolo, assai fresco ex, è stato l’applaudito autore di interventi flash, soprattutto in favore della categoria delle ruote veloci, a suo dire troppo “curate” dai giudici nelle corse con segmentata altimetria. È il gioco delle parti, meglio del rispetto delle regole “super partes”, quello fra commissari e velocisti.
Diversi i colleghi giudici presenti con il ricordo pure di vari di quelli che, purtroppo, non ci sono più. Classico anche il finale con Celeste Granziera, affetto dal “crampo delle scrittore” che colpisce gli autori di pubblicazioni al momento del “firma copie”. Un momento, invero, assai lungo che ha sorpreso anche l’autore per il numero di dediche e autografi sulle copie di “Commissaire”, libro già recensito su questo sito a firma del “Pasto”, al secolo il pirotecnico Marco Pastonesi.
Naturalmente “spumeggiante” la conclusione con le bollicine di vari tipi prodotti offerti dalla soc. agr. Castell’Alta di San Pietro di Feletto con il titolare, Benedetto De Pizzol, amico di Granziera, in veste di sommelier, prodigo di mescite e consigli in tema.
E, da parte di tutti, fra un cin-cin e l’altro, ricordi condivisi con Granziera, sia ciclistici, sia di vita.