Le alleanze sono sempre utili e ieri quella tra Geraint Thomas, Tao Geoghegan Hart e Primoz Roglic è stata un’intesa vincente. I due uomini della Ineos Grenadiers sono riusciti a recuperare quattordici secondi su Remco Evenepoel e adesso il loro distacco dal belga si è assottigliato.
«L'accelerazione di Roglic non è stata pazzesca, ma è stata più dura di quanto avrei voluto. Quindi ho solo provato a seguirlo con il mio ritmo - ha detto Thomas dopo il traguardo -, Inizialmente sono rimasto con Remco, poi mi sono guardato indietro e ho visto arrivare corridori come Dunbar e Almeida. Ho poi visto che Tao aveva la mia stessa idea. Insieme abbiamo poi accelerato a quattrocento metri dalla fine della salita Tao ha raggiunto Roglic e siamo andati insieme». Roglic di certo in gara non è amico di Thomas, ma la situazione che si è venuta a creare ieri, di certo è stata utile a entrambi.
Nel gruppo Roglic aveva messo in giro la voce che aveva contratto il Covid e che non si sentiva bene, ma tutti sapevano che era un modo scherzoso dello sloveno di abbassare lo stress. «Ieri Roglic mi ha detto che aveva il Covid. Gli ho risposto: ok allora stai lontano da me. Roglic dice sempre che ha le gambe doloranti e che la gara è troppo dura per lui. Poi però attacca e vince con 10 minuti di vantaggio. Questi sono i suoi giochini mentali per stuzzicarci».
Thomas ha detto anche che Almeida, spesso si lamenta della sua condizione fisica e anche questa è una tattica per confondere gli avversari. «Anche Almeida oggi mi ha detto che aveva le gambe pesanti. Se fosse stato vero, per quale motivo lo avrebbe dovuto dire? Io non direi ai miei avversari certe cose».
Per quanto riguarda Remco Evenepoel, il britannico della Ineos – Grenadier è convinto che presto attaccherà. «Mi aspetto che Remco accenda presto la miccia. Quando non lo fa e perde anche un po' di tempo, è un po' una sorpresa. Ma alla fine cede solo pochi secondi. Potrebbe essere stato un giorno negativo per lui ieri. Ma non lascerà che nascano degli squilibri e nella classifica generale nulla è cambiato veramente».