Damiano Caruso oggi ha guadagnato una posizione nella classifica generale e adesso è nono con un ritardo di 1’39" dalla maglia rosa. Ieri il siciliano aveva detto che il vento forte aveva impedito qualunque azione, mentre oggi l’attacco di Roglic ha fatto muovere gli uomini di classifica.
«Abbiamo scollinato a pochi secondi dagli altri e le mie caratteristiche non sono da sforzi esplosivi come richiesto da queste salite e devo quindi gestirmi bene».
Nell’ultimo passaggio sulla salita di Cappuccini, Roglic ha attaccato e Remco Evenepoel non è riuscito a seguirlo e, mentre Caruso è rimasto nel gruppo insieme al campione del mondo, solo i due uomini Ineos Thomas e Geoghegan Hart sono rientrati sulla ruota dello sloveno.
«Sono sicuramente contento perché questa salita era molto dura e impegnativa e alla fine è uscita fuori una bella tappa per rimediare a quella di ieri e lo spettacolo non è mancato».
Ieri a Campo Imperatore gli uomini di classifica non si sono visti e sul gran Sasso d’Italia, i pochi tifosi non hanno visto lo spettacolo del ciclismo. E’ stata quindi la tappa numero otto, che da Terni oggi ha portato la corsa a Fossombrone a dare la giusta scossa ai capitani.
«Non mi aspettavo l’attacco di Roglic e probabilmente il bello di questo sport è proprio questo. Questa è la dimostrazione che ogni giorno c’è qualcosa di diverso, oggi sta meglio uno e sta peggio un altro e viceversa. Il Giro è ancora lungo e penso che dovremo aspettarci ancora altri attacchi di Roglic».
Domani ci sarà la cronometro da Savignano del Rubicone a Cesena e la classifica generale cambierà nuovamente. «La cronometro arriva dopo otto tappe e i valori sicuramente inizieranno ad appiattirsi, non sarà come la prima crono».