Secondo e ultimo giorno del Veneto Bike Forum, convegno sul tema "Il cicloturismo, volano per lo sviluppo del territorio". Dopo la mattinata di ieri (QUI potete leggere tutti gli interventi) altri relatori sono saliti in cattedra al centro culturale San Gaetano, in Contrada Altinate a Padova, insieme ai moderatori Marco Mazzocchi e Ludovica Casellati.
Pierpaolo Romio (già presente ieri) - «Tra i target di sviluppo del cicloturismo, ci sono coloro i quali per motivi di salute devono fare i famosi 10mila passi al giorno. In generale, il target del cicloturista di oggi e di domani è sempre di più qualcuno che non è necessariamente uno sportivo provetto, e a cui bisogna fornire biciclette comode, anche con lo scavalco basso se necessario. Bisogna avere massima attenzione per i dettagli e mettere a disposizione comodità e attrezzatura non per forza super-performante ma che sia affidabile sulla tenuta. Come i copertoni Marathon Plus anti-foratura. Fondamentale è poi la cartellonistica e la capacità di tracciare anche percorsi in prima persona per le esigenze dei cicloturisti. Le "freccette" apposte da Girolibero e dagli altri tour operator poi rimangono lì e tornano utili al territorio.»
Silvia Livoni (già presente ieri) - «Per diventare bike hotel si devono quantomeno garantire servizi come: bici in camera, ricarica e laundry. Non basta inoltre avere le mappe da far consultare ai clienti, si devono fornire le tracce gpx e conoscere il territorio e i percorsi. Inoltre va creato un ecosistema di bike hotel, se una zona si arricchisce di strutture ad hoc i cicloturisti accorreranno. Non serve a niente essere una cattedrale nel deserto! Infine, capitolo comunicazione e marketing: bisogna essere presenti sulle piattaforme digitali, se non comunichi non esisti.»
Marcello Pertosa (industry manager di Google Travel) - «La sostenibilità è un driver sempre più importante nel turismo e nel cicloturismo. Noi di Google cerchiamo di fornire strumenti a utenti che cercano informazioni. Anche sugli aspetti legati alla sostenbilità. Per questo stiamo aggiungendo dei tool per i turisti. C'è Google Voli ad esempio, che permette peraltro di filtrare in base alle emissioni. Ogni anno aumenta la quantità di persone che, nel fare ricerche su Google riguardanti viaggi, pongono attenzione alla sostenibilità, quindi stiamo inserendo tale aspetto nei nostri strumenti informativi. E in otto anni sono raddoppiate le persone che cercando informazioni su bike hotel e bike tour. Per una struttura ricettiva è essenziale mettersi in evidenza su Google, anche con gli strumenti a pagamento. Ci si mette in mostra con informazioni approfondite e foto, si impostano i parametri in base all'obiettivo principale, che sia massimizzare le prenotazioni o il traffico sul sito, e targetizzare l'area geografica del proprio bacino d'utenza. E si fa partire l'annuncio pubblicitario con Google Ads. Ponendo attenzione al SEO per indicizzarsi al meglio. Post-covid è divenuta importante e diffusa la possibilità di cancellare gratuitamente la prenotazione. Gli utenti che cercano alberghi possono inoltre usare Google Hotel Ads, specifico per la ricerca di strutture e relative disponibilità. Esserci è importantissimo: chi paga anche gli annunci è indicizzato in alto, ma chi non paga ha in basso una "top 10 degli annunci gratuiti". Infine, è a disposizione su Google una guida per chi ha alberghi.»
Roberto Di Vincenzo (presidente di Isnart) - «Il cicloturista è diverso dal ciclista puro. Quest'ultimo ha nella bicicletta la sua vacanza, parte appositamente per trascorrere il viaggio pedalando. Noi abbiamo raccolto dei dati per tracciare l'identikit del "ciclista puro" italiano. Lo scenario è quello di un'Italia che si è dotata per la prima volta di un Piano Generale della Mobilità Ciclistica urbana ed extraurbana. Il ciclista puro tiene in considerazione soprattutto il rapporto qualità/prezzo del luogo di viaggio, laddove per qualità s'intende sia quella naturalistico-enogastronomica che quella alberghiera. La sua spesa media giornaliera è di 70 euro. Il Veneto ha superato il Trentino-Alto Adige come prima destinazione cicloturistica italiana, anche se la regione col maggior numero di bike hotel è la Lombardia. Vero che il target attuale è relativamente avanti con l'età, ma tra i più giovani c'è un altissimo bacino potenziale. Isnart e Legambiente stanno portando avanti una campagna per persuadere il legislatore ad agire sulle infrastrutture ciclabili e sulla sicurezza: puntare sul cicloturismo di qualità è un vantaggio d'immagine ed economico enorme. Un problema delle ciclovie peraltro è la gestione: banalmente, chi le gestisce? Non c'è ancora una soluzione unica.»
Filippo Pozzato (non ha bisogno di presentazioni) - «Nel 2020 siamo partiti con un progetto che può sembrare la solita gara di professionisti, che però è uno "specchio per le allodole" per vendere il territorio e tutto ciò che di bello abbiamo. Sono di parte, ma il Veneto è la terra più bella d'Italia: siamo partiti col campionato italiano '20 dopodiché nel '21 siamo riusciti a riprendere il Giro del Veneto su richiesta della regione, poi abbiamo allestito la Veneto Classic, il primo Mondiale gravel (faremo il bis quest'anno) e la granfondo VenetoGo con cicloamatori da ogni angolo del pianeta. Stiamo lavorando con un tour operator per portare in Veneto i brasiliani ed esportare il Veneto in Brasile. L'obiettivo di ogni nostra corsa è quello di far conoscere natura, cultura e lato culinario della nostra terra. Ci allarghiamo un po' alla volta, ma il focus è sempre il Veneto. Il ciclismo, che in tv mostra bene il territorio mentre si raccontano le gesta dei campioni, è il miglior veicolo sportivo per questo tipo di promozione. L'anno scorso abbiamo avuto Mathieu Van der Poel e Peter Sagan in gara, peraltro con la formula della maratona con professionisti e amatori insieme, ora speriamo di tenere questo Mondiale gravel in Veneto il più possibile. Ospitare eventi professionistici e amatoriali aiutano una città a raggiungere obiettivi economici, turistici e sociali: aumenta il prestigio e incrementa sia l'economia che stili di vita sani. Americani e asiatici sono affascinatissimi da tutto ciò che vedono quando vengono qua, ad esempio. Nei nostri eventi cerchiamo di fare qualcosa di diverso dagli altri: non è solo una gara di ciclismo, io guardo sempre allo sport americano, vorrei che venisse anche la gente non appassionata di ciclismo, per far conoscere loro il nostro sport e far godere al meglio delle nostre bellezze. Lavoriamo tanto coi bambini e le amministrazioni comunali: i bimbi si portano sempre dietro i genitori, e ciò vuol dire diffondere nelle famiglie il piacere della bici, e di pari passo la cultura della sicurezza stradale. In seno all'evento organizziamo esperienze coi nostri partner: non bastano più gli striscioni come forma di pubblicità. Ride The Dreamland, il gruppo di eventi ciclistici che organizziamo in autunno, hanno portato in due anni 3,7 milioni di euro nel territorio. Stiamo portando il ciclismo in luoghi meravigliosi, anche meno conosciuti turisticamente, come il Delta del Po. Luoghi dove spesso non ci sono abbastanza strutture ricettive: speriamo col nostro lavoro di indurre tanti nuovi investimenti. A livello di bike hotel, quando intervengo in Regione Veneto porto sempre l'esempio dell'Emilia-Romagna. Noi veneti siamo bravissimi a lavorare ma poco capaci a "venderci".»
Piero Nigrelli (direttore generale di ANCMA) - «Da un momento in cui eravamo chiusi in casa, al boom delle biciclette subito dopo le riaperture: erano aperti supermercati, farmacie e negozi di biciclette! Nel giro di quattro anni, in Italia, le vendite delle bici muscolari sono diminuite del 5% mentre quelle delle e-bike sono aumentate del 72%. Per un aumento del volume d'affari del 52% che vede come protagonisti soprattutto i negozi specializzati. La pedalata assistita abbraccia qualsiasi tipologia di ciclista, è colei che restituisce tutti i piaceri della bici, compreso quello della fatica dato che si può decidere di non attivare il motore. Il venduto complessivo delle bici in Italia nel 2022 riguarda e-bike per il 19%. Sono raddoppiate in un anno le e-cargo. Noi italiani siamo grandi produttori, con le esportazioni in aumento ogni anno sia di bici intere che parti di esse, soprattutto le selle. Contestualmente, l'Italia ha avviato un processo di reshoring ossia il ritorno della produzione di alcune parti di biciclette qui nel nostro Paese.»
Ivan Aggazio (direttore di Trenitalia Veneto) - «I treni regionali sono quelli che permettono di portare la bicicletta, abbiamo 25mila posti bici in tutta Italia di cui 6mila nel Veneto. Alla fine del rinnovamento della flotta in atto, il 95% dei convogli sarà bike-friendly. I treni Rock hanno fino a 21 posti bici con ricarica, il Pop e il Blues fino a 12. Abbiamo inoltre in progetto di convertire alcuni convogli "vecchi" in carrozze bici. La rete ferroviaria veneta ha circa 1800 km di binari e 700 treni, che aiutano tra le altre cose a raggiungere gli 8000 km di ciclovie. Ad esempio la Ciclovia del Sole, collegata con le stazioni di Dolcè, Domegliara, Verona o Peschiera. Nei weekend e nei festivi in estate abbiamo implementato il Treno Bus delle Dolomiti, da 60 posti bici, in collaborazione con Dolomitibus: da Venezia si passa Ponte nelle Alpi fino ad arrivare a Calalzo, così portiamo i ciclisti lungo le stupende ciclovie dolomitiche. Tutti i giorni d'estate invece circola, in sinergia col Friuli, il Treno Bici delle Lagune: da Venezia a Trieste, 64 posti bici. Abbiamo inoltre i treni-bici Venezia-Mantova e Bologna-Brennero. E diverse partnership con enti che ci aiutano ad agevolare l'attività cicloturistica.»