Lo aspettavamo, praticamente tutta l'Italia tifava per lui, e non ha tradito le attese: Filippo Ganna è stato grandissimo protagonista e racconta le sue emozioni: «Volevo dare qualcosa alla squadra che ha creduto in me. Sono felice ma un po’ rammaricato perché è l’ennesimo secondo posto della stagione, comunque è stata una gara davvero bella. Ogni lasciata è persa, come si suol dire, ma torneremo per provarci il prossmo anno. Sono contento perché quest’anno, anche con una settimana in meno di lavoro a causa dell'operazione agli occhi, sono riuscito a correre da protagonista. Forse avrei potuto fare di più, ma ho avuto paura di seguire Van der Poel, era la mia prima volta in una situazione del genere. Comunque vado a casa con buone sensazioni in vista delle classiche: essere riuscito a stare con quei tre grandi mi dà molto morale. L'obiettivo? Punto tutto su Roubaix».
Con Filippo Ganna l’Italia è tornata sul podio della Milano-Sanremo. L’ultima volta era successo con Vincenzo Nibali, che nel 2018 aveva tagliato per primo il traguardo su Via Roma. Per il piemontese quella di oggi è la sesta Milano-Sanremo e ogni volta ha sempre migliorato il proprio risultato. Ganna è felice, ma al tempo stesso un po’ di rammarico c’è per questa vittoria veramente sfiorata. «Il rimpianto oggi è solamente uno: quello di non essere riuscito a seguire subito Van der Poel nel suo attacco».
Filippo Ganna deve ancora analizzare la sua corsa e lo farà nei prossimi giorni, quando a mente fredda rivedrà le immagini sulla Cipressa e sul Poggio. «Posso dire di essere felice, la squadra ieri mi aveva dato grande fiducia dicendomi che sarei stato capitano insieme a Kwiatkowski e i ragazzi sono stati impeccabili e devo dire grazie anche a loro, perché mi sono stati sempre vicini, cercando di farmi alleggerire lo stress della gara».
Filippo Ganna non vuole darsi troppe colpe e mentre correva verso il traguardo, inseguendo Mathieu Van der Poel, ripeteva a se stesso di andare avanti senza pensare troppo. «Quando Mathieu è partito lo avete visto tutti, è andato via subito forte e io ho fatto il massimo che potevo per raggiungerlo. Ripetevo a me stesso di provarci ma non sapevo neanche io come avrebbero reagito le mie gambe. Questa è la stata prima volta che mi trovavo in una situazione del genere».
Il piemontese lo scorso anno era arrivato cinquantunesimo e il secondo posto conquistato oggi, gli d° fiducia per le prossime gare di primavera. «Lo scorso anno ero arrivato molto più indietro. E’ tutta esperienza il secondo posto di oggi, che fa bene a me, ma allo stesso tempo fa anche tanto male. La Sanremo è una corsa che si gioca più con la testa che con le gambe. Le gambe c’erano, ma con la testa non sapevo se sarebbero mancate dopo il Poggio. Posso dire che questo risultato mi da fiducia per le gare che affronterò la prossima settimana».
Ganna è più sicuro e lo rivedremo correre in Belgio prima alla E3 Saxo Classic e poi alla Gent-Wevelgem e Attraverso le Fiandre. Non correrà il Giro delle Fiandre mentre potremo seguirlo alla Parigi-Roubaix, corsa che ha vinto quando era nella categoria Under23. «Non so se questa è l’alba di un nuovo Ganna. Oggi è stato il primo giorno in cui la squadra mi ha scelto come leader e questo mi fa ben sperare. Avevo molta ansia e anche un po’ prima della partenza ero nervosa. Il morale è più alto perché non è mai facile superare una gara come questa. Fino al Turchino sono stato dietro e non ho voluto sprecare energie. I miei compagni mi hanno tenuto come dentro una bolla cercando di incoraggiarmi e anche dall’ammiraglia mi hanno aiutato molto». Negli ultimi chilometri il tifo per l’azzurro era sempre più forte e questo affetto lo ha aiutato nella sua corsa.
«Il calore del pubblico durante la corsa è stato veramente tanto. C’erano tantissime persone che urlavano il mio nome ed è stato bellissimo sentire così tanto affetto». La Milano-Sanremo resta la corsa più difficile da pronosticare e tante volte, il favorito alla partenza non è riuscito a portare a casa la vittoria. «Ho cercato di controllare l’ansia in corsa e questo risultato è come quando fai 5 e non 6 al superenalotto. Adesso mi sento come in un limbo, ma ogni anno miglioro e dopo questo secondo posto, per fare di più devo vincere. Negli ultimi 60 chilometri l’ansia rimane la stessa e io guardavo solo la ruota dei miei compagni che stavano davanti e non pensavo a nient’altro. Sapevo che non dovevo perdere la ruota dei miei compagni ed è per questo che il secondo posto di oggi è arrivato grazie a loro».