E’ deceduto giovedì 23 febbraio, all’ospedale di Rho, Mario “Mariett” Uboldi, valido ciclocrossista della fine degli anni 1960, poi per tutto il 1970 (e pure un po’ oltre), in formazioni FCI e pure amatoriali affiliate all’Udace.
Aveva 72 anni ed è scomparso all’ospedale di Rho, vicino a Baranzate, ai confini con la metropoli milanese, dove ha sempre vissuto. Negli ultimi anni è stato costretto a i vari ricoveri ospedalieri per una serie di malanni che hanno minato la sua salute.
Con il fratello Felice, altro assiduo agonista, e i genitori, Mariett esercitava il mestiere di fornaio in un’avviata e nota panetteria di Baranzate e il mattino presto, dopo parte della notte e il primo mattino trascorsi a lavorare nel forno e a portare il pane a domicilio con le caratteristiche bici da trasporto con portapacchi – anteriore e posteriore - e cestoni di vimini d’ordinanza, le famose Doniselli, dei “prestiné” (il prestinaio in dialetto), con rapporto ovviamente assai demoltiplicato. Tanto che chi, nel milanese, pedala con rapporto troppo agile, è (o era) tacciato di pedalare con “un rapport de prestiné”. E poi allenamento, tanto per riposare, prima della sveglia antelucana dell’indomani.
Il suo esordio nell’agonismo è con la maglia della milanese Calvairate, un quartiere cittadino, alternando come in seguito i prati alla strada. Per vari anni era il “tester” e pure il suggeritore e valutatore tecnico del tracciato del noto Trofeo Garinei, gara di primo piano della specialità organizzata da La Gazzetta dello Sport-Organizzazioni per ricordare Raffaele Garinei, redattore della redazione romana della rosea, fratello di Pietro Garinei, il famoso autore teatrale, regista e altro ancora in “ditta” con Sandro Giovannini, la mitica G&G.
E Mario Uboldi si prestava volentieri al compito discutendo con Giuseppe Fumagalli di Novate Milanese, esperto della specialità, e il concittadino Ezio Longoni di Bollate, incaricati di preparare lo scenario della gara. E il tutto era oggetto, possiamo testimoniare, di scontri verbalmente vivaci ma costruttivi ed istruttivi in materia.
Era l’epoca dopo il grande Renato Longo, quella con al proscenio il professore valdostano Franco Vagneur, il padovano Franco Livian, Paolo Guerciotti e i suoi “boys” con Vito Di Tano, Torresani, Sfolcini, Colzani e molteplici stradisti che s’applicavano alla specialità oltre ai “big”, tipo i fratelli De Vlaeminck e altri che gareggiavano sovente in Italia.
Ha ottenuto buoni risultati agonistici il “Mariett” che, con la sua struttura minuta, sfoggiava ottima agilità e chiedeva spazio con la sua voce con toni alti, altissimi, striduli, a chi lo precedeva. Senza prepotenza però, ma con acceso agonismo. Ha partecipato, selezionato nella nazionale italiana dei dilettanti, ai campionati del mondo del 1973, al Crystal Palace, quartiere di Londra.
Poco prima dei suoi trent’anni aveva aperto un negozio di bici a Baranzate, un “ciclista” all’antica, con fedele clientela e punto d’incontro di molti praticanti e appassionati e, fra questi, Alfio Andreon di Bollate., ex ciclocrossista, ora assai vicino alle 80 primavere, ma sempre, tuttora, assiduo praticante e pure invidiato, talvolta bonariamente maledetto, da appartenenti al suo gruppo per la spiccata propensione al ciclismo verticale e collegata superiorità mostrata quando la strada s’impenna, e pure coccolato e ascoltato “team leader” della sezione femminile del gruppo d’amici.
I funerali di Mario Uboldi sono previsti per oggi, sabato 25 febbraio, alla parrocchiale di Baranzate, alle ore 15,30.
Alla moglie Elena, ai fratelli Felice, Tino e Franca, e ai famigliari tutti, sentite condoglianze da tuttoBICI e tuttobiciweb.it