Silvia Persico non ha tradito le aspettative e ieri, nella pineta di Castel Fusano alle porte di Roma, ha conquistato il secondo titolo italiano nel ciclocross. «E’ stata una gara molto dura, le mie avversarie erano sempre alle mie spalle e riconfermarsi non è mai facile».
La Persico in gara è scivolata ma è riuscita a rientrare in corsa conquistando la maglia tricolore. «Sono scivolata, ma sono riuscita a rientrare quasi subito. Non avevo avuto conseguenze e sono riuscita a riprendere il comando della corsa e a vincere. C’era una scalinata poco prima del traguardo, ma non c’erano troppi gradini da fare con la bici in spalla. E’ stato un bel percorso e sono felice di aver conquistato nuovamente questa maglia».
La Persico non correrà più con i colori della Valcar, squadra con la quale ha trascorso 12 anni e a partire da questa stagione la vedremo con la UAE. La lombarda, che lo scorso anno ha conquistato la medaglia di bronzo al Mondiale, ha come idolo il belga Van Aert e come lui vorrebbe alternare la bici da strada al ciclocross. «Un corridore che mi piace e al quale mi ispiro è Van Aert. Se lui può fare strada e ciclocross perché io non dovrei farlo? Non so cosa farò il prossimo anno, ma sarebbe bello poter fare entrambe le discipline».
Il ciclismo femminile sta crescendo e dopo l’oro di Elisa Balsamo ai Mondiali del 2021 lo scorso anno Silvia Persico è salita sul terzo gradino del podio. «Per quanto riguarda il movimento femminile negli ultimi anni è cresciuto molto, questo anche grazie alla Valcar che è stata un’ottima base per molte ragazze che oggi corrono ai massimi livelli. La Valcar per tutte noi è stata come una seconda famiglia e ci ha aiutato a crescere bene».
La Persico ha in mente di migliorare al prossimo Mondiale, ma nel suo futuro c’è anche il sogno olimpico. «Mi piacerebbe fare le Olimpiadi, penso che sia un sogno per ogni atleta e ci voglio credere. Fino ad ora non ho mai pensato a questo evento, ma credo che sia arrivato il momento di immaginare un percorso che mi porti verso le Olimpiadi e per farlo devo prima conquistare la maglia azzurra».
Il ciclismo non ha ancora visto il ciclocross diventare una disciplina olimpica, ma questo potrebbe accedere nei prossimi anni. «Il ciclocross non è ancora una disciplina olimpica e penso che la strada sia ancora lunga. Alla fine sono solo due anni che si sta parlando di questa possibilità, io voglio crederci ma penso che dovremo aspettare ancora qualche anno prima di vedere il ciclocross tra le specialità a Cinque Cerchi».
Per la ragazza di Alzano Lombardo inizia una nuova avventura con la UAE e oggi raggiungerà la squadra in Spagna dove preparerà la stagione su strada. «Oggi sono felice di aver vinto in maglia Valcar, ma adesso per me c’è un nuovo inizio con la nuova squadra e la prossima stagione sarà per me una avventura tutta da scoprire. Andrò in Spagna con la squadra e farò una preparazione più mirata per la strada. La mia prima gara sarà a febbraio con l’UAE Tour, poi farò Strade Bianche. Sicuramente non farò la Parigi-Roubaix perché non è una corsa adatta a me e poi correrò la Vuelta, il Giro e il Tour».