Un sogno che diventa realtà per Firenze, per l’Italia e il ciclismo mondiale che nel 2024 vedrà la Grand Depart del Tour de France dal capoluogo toscano. Sarà la prima volta che l’Italia ospiterà la Grande Partenza della corsa gialla, rendendo omaggio a Gino Bartali, vincitore delle edizioni del 1938 e 1948, Fausto Coppi che conquistò la corsa francese nel 1949 e 1952, Gastone Nencini nel 1960 e Marco Pantani, che il Tour de France lo conquistò nel 1998. La Grand Boucle partirà da Firenze in un anno speciale perché nel 2024 ci saranno le Olimpiadi a Parigi e si festeggeranno i 100 anni dalla prima vittoria alla corsa gialla di un italiano, con Ottavio Bottecchia e la sua storica impresa del 1924.
Saranno 4 le tappe che il Belpaese ospiterà sulle sue strade, compresa quella che da Pinerolo riporterà la corsa gialla in Francia, forse passando per il Sestriere e arrivando a Briançon, ma per questo ci sarà tempo.
Il via sarà il 29 giugno con la Firenze-Rimini, una frazione dura che potrebbe dire già tante cose, su chi questo Tour potrebbe vincerlo. I chilometri da percorrere saranno 205 con partenza da Piazza della Signoria e dopo una passarella storica, che prevede anche l’omaggio a Gino Bartali, passando davanti al museo si viaggerà verso il mare.
Sarà una tappa insidiosa con 7 salite e 3800 metri di dislivello sull’Appennino Tosco-Emiliano. Il finale sarà incerto e difficile e prima del finale pianeggiante i corridori dovranno fare i conti con le salite del Barbotto, simbolo della Nove Colli, di San Leo, Montemaggio e San Marino.
La seconda tappa sarà dedicata a Marco Pantani che il Tour de France vinse nel 1998. I chilometri da percorrere saranno 200 con partenza da Cesenatico e arrivo a Bologna. In questa frazione che sicuramente riserverà delle sorprese, le prime difficoltà si incontreranno passando sul Gallisterna, poco prima di arrivare sul circuito di Imola, lo stesso dove Alaphilippe conquistò il Mondiale nel 2020. Nel finale ci saranno altre difficoltà con la salita di San Luca da ripetere due volte, lunga 1,9 km e una pendenza media del 10,6%. Saranno i 666 archi della scalinata che porta verso il santuario, a decidere il vincitore di giornata.
La terza frazione porterà la corsa gialla in Piemonte, nella terra di Fausto Coppi, con 225 km da Piacenza a Torino. Attraverso le strade dell’Emilia Romagna la corsa gialla arriverà al Nord, in Piemonte, per rendere omaggio a Fausto Coppi attraversando le langhe e quel territorio talmente unico, da diventare patrimonio dell’Unesco. Prima di arrivare nelle terre del Barbaresco e del tartufo i corridori renderanno omaggio all’Airone, passando per Tortona. Sulla carta è una frazione che potrebbe sorridere ai velocisti.
La quarta tappa saluterà l’Italia e riporterà il Tour in Francia. Il 2 luglio si partirà da Pinerolo, terra che ha fatto da sfondo a tante imprese del ciclismo e si attraverserà il confine.
L’Italia nella storia della Grand Boucle ha ospitato per 12 volte un arrivo di tappa. Era il 1948 quando da Marsiglia la corsa arrivò a San Remo. Nel 1949 ci fu poi la bellissima vittoria di Fausto Coppi che da Briancon con l’arrivo ad Aosta dimostrò di essere il più forte. Nel 1952, sempre l’Airone vinse con un arrivo in Italia, si trattava della tappa da Le Bourg-d’Oisans a Sestriere. Nel 1956 fu la volta della Gap-Torino e poi nel 1959 la frazione da Lautaret a Saint-Vincent, con il successo di Ercole Baldini. Torino fu ancora protagonista dell’arrivo del 1961 e poi nel 1966 quando a vincere fu Franco Bitossi. Nel 1992 a vincere ci fu Claudio Chiappucci con l’arrivo al Sestriere, dove nel 1996 il successo andò invece a Bjane Riis. L’Italia ha ospitato anche arrivi di tappa nel 1999, 2008 e 2011, quando Pinerolo consegnò la vittoria di giornata a Boasson Hagen e il giorno dopo ospitò la partenza con arrivo al Col du Galibier dove a vincere fu Andy Schleck.