Nel 2023 l’obiettivo principale di Wout van Aert saranno le Classiche di primavera. La conferma è arrivata dal manager della Jumbo-Visma Zeeman, che giovedì scorso a Parigi ha detto che Van Aert punterà alla vittoria del Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix. Questo non vuol dire che il fiammingo non correrà il Tour de France o che non punterà alla maglia verde della classifica a punti, ma più semplicemente la Jumbo-Visma preferisce pensare prima agli obiettivi della primavera e poi ai grandi giri.
Van Aert non ha mai corso il Giro d’Italia e sulla carta, con 70 km di prove a cronometro, il tracciato potrebbe sembrare appetibile per un corridore come lui, ma Zeeman non è convinto di questo.
«Al Giro ci sono sicuramente più km a cronometro rispetto al Tour, ma quest'anno Wout ha vinto anche due tappe in linea e quindi non ha bisogno di una cronometro per imporsi - ha detto Zeeman -. Il suo grande obiettivo saranno la Primavera e di ciò che farà dopo ne discuteremo più avanti. Stiamo lavorando per portarlo alla vittoria del Giro delle Fiandre o la Parigi-Roubaix. Ho parlato con Wout e quelle classiche monumento vengono prima di tutto».
La Jumbo-Visma crede fortemente nella motivazione dei corridori e nella scelta comune di un programma vincente e per farlo si è avvalsa di un professionista molto noto in Olanda, si tratta di Bart Heuving della Youth AZ Academy.
«È ancora presto per stabilire nel dettaglio come sarà la prossima stagione – aveva detto Zeeman al termine della consegna dei prestigiosi premi Kristallen Fiets -. Abbiamo appena concluso tre giorni con i nostri preparatori e tecnici. E’ venuto a parlare Bart Heuvingh che lavora nella squadra di AZ ed è specializzato nel far crescere mentalmente gli sportivi motivandoli. Con lui abbiamo fatto un ottimo lavoro su come migliorare come squadra e come singolo individuo. Collaboriamo spesso con AZ e i loro membri sono già stati con noi in ritiro per vedere come lavoriamo».
Il 2022 è stato un anno straordinario per Van Aert: i successi del fiammingo sono iniziati con l’Omloop, poi la Parigi-Nizza, Harelbeke, il terzo posto alla Liegi dopo lo stop obbligato dal Covid. Il Tour è stata poi la consacrazione per Van Aert e in una stagione così straordinaria è mancata solo la vittoria ad una Classica. «Il fatto che non abbia vinto una Classica aiuta a motivarlo – ha continuato Zeeman – Wout infatti non ha ancora vinto il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix e questo vuol dire che deve... rimediare. Noi come squadra non ci fermeremo finché non ci riusciremo».
Nelle scorse settimane c’era stata l’ipotesi del Giro d’Italia per il fiammingo, poi tutto è rientrato perché i programmi con il team non sono stati ancora definiti. I dubbi su una partecipazione del belga al Tour erano arrivati a settembre, quando Van Aert stava correndo in Canada prima di volare in Australia per i Mondiali aveva detto che in futuro gli sarebbe piaciuto correre in Italia. «Sì, sarebbe bello anche fare il Giro d'Italia o la Vuelta di Spagna una volta e vivere così un'estate diversa – aveva dichiarato Van Aert in Quebec -. Questo è un argomento di cui parliamo con il team e tutte le decisioni vengono prese insieme».