Il re del Tour ha il volto quasi smarrito di Jonas Vingegaard, l'uomo nato in uno dei Paesi più piatti del mondo, la Danimarca, ma capace di staccare tutti sulle salite più belle della Grande Boucle. «Sono veramente felice, lo avevo promesso alla mia compagna Frida e alla nostra bambina Trine: sono riuscito a vincere per loro. Sono davvero molto contento di aver vinto questa tappa, ma devo riuscire a restare concentrato perché ci sono ancora tre giorni di corsa».
Poi il racconto va su quanto accaduto in corsa: «In discesa ho rischiato io, poi è stato Tadej a sbagliare una curva, all’improvviso non l'ho più visto e ho capito subito cosa era successo. Mi sembrava giusto arrivare con lui sull’ultima salita, ma grazie ai miei splendidi compagni ci siamo trovati in vantaggio numerico e alla fine siamo riusciti a conquistare la vittoria».
Ancora una volta la Jumbo-Visma ha avuto un ruolo determinante per consentire a Vingegaard di arrivare alla vittoria e Van Aert ha ricevuto il premio per la combattività: «Devo ringraziare i miei compagni di squadra. Van Aert ha lavorato su Pogacar, Kuss è stato incredibile. Anche Benoot e Laporte. Non voglio ancora parlare della vittoria finale perchè il Tour non è finito».