Tom PIDCOCK. 10 e lode. Sull’Alpe sventola ancora una volta la Union Jack. Ancora un uomo Ineos: quattro anni dopo Geraint Thomas, ecco uno dei ragazzi più interessanti del panorama ciclistico mondiale. Tra gli uomini che si sono portati all’attacco, Tom era il migliore: 11° in classifica generale a 11'12'' da Jonas Vingegaard. Migliore anche nei tratti in discesa, dove fa vedere capacità di guida eccezionali, manco fosse Valentino Rossi. Poi si libera le tasche dalle cartine e centra alla perfezione con un tiro da tre il sacchetto di raccolta posto a bordo strada, manco fosse Michael Jordan. Poi parte sull’Alpe e si lascia tutti alle spalle, manco fosse Marco Pantani. Quanto manca, Marco…
LOuis MEINTJES. 9. Era la sua grande occasione, ma c’è chi l’occasione la coglie con un attimo di velocità in più. Il 30enne sudafricano fa una gara di grandissimo contenuto tecnico. Tutto il giorno in fuga e poi resta con i quattro che si giocheranno la corsa. Perde, ma oggi non perde.
Chris FROOME. 9. Abituato a ben altro, il sudafricano bianco al km 63 raggiunge gli otto uomini di testa: Sebastian Schoenberger (B&B Hotels), Nelson Oliveira (Movistar), Anthony Perez (Cofidis), Kobe Goossens e Louis Meintjes dell'Intermarché Wanty Gobert e Neilson Powless della EF, Giulio Ciccone (Trek Segafredo), Tom Pidcock (Ineos). Da questo punto in poi resta là davanti. Lotta come solo lui sa fare. Dopo tutto quello che gli è successo, prova a far succedere qualcosa, che non succede: ma che bravo…
Neilson POWLESS. 8. Ha fretta, scalpita, non sta nella pelle, soprattutto non sta in gruppo e se ne va. È lui il primo attaccante di giornata, è lui ad accendere la miccia della sfida. Su di lui, poi, si riportano Sebastian Schoenberger (B&B Hotels), Kobe Goossens (Intermarché Wanty Gobert), Nelson Oliveira (Movistar), Matis Louvel (Arkea Samsic) e Anthony Perez della Cofidis. Nel finale paga dazio, ma in ogni caso non si fa spennare e qualcosa in tasca gli resta.
Tadej POGACAR. 7,5. Quello che piace è lo spirito, la sua voglia di divertire e divertirsi, soprattutto di non arrendersi. Dopo la bambola di ieri (è chiaro che non si sia alimentato bene e nel finale sia andato in crisi), promette battaglia e ci prova tre volte tre. Ma il principe di Danimarca non è lì per caso. Difatti resta lì: alla sua ruota. Sempre.
Jonas VINGEGAARD. 8. Risponde colpo su colpo, senza colpo ferire. Il vero colpo sarebbe dargli un colpo. Lo tiene in caldo: non si sa mai.
Geraint THOMAS. 7. Sempre in ricorsa, ma sempre lì con la nobiltà di questo Tour.
Adam YATES. 6,5. Fatica tanto e lo da a vedere. Non scompare: resta lì.
Enric MAS. 6,5. Lo spagnolo è l’omino sempre in piedi: cede cede cede, ma non molla mai. Oggi cede meno di altre volte e non molla.
Sepp KUSS. 9. Finale in modalità “bestia”. Tira come un ossesso e spiana la strada al suo capitano in giallo. Faccia da sfinge, gambe d’acciaio. Già che c’è chiude 9°
Giulio CICCONE. 6,5. Sorpreso all’inizio, efficace al km 21 quando decide di schizzare fuori dal gruppo e rifarsi sotto. Raggiunge Sebastian Schoenberger (B&B Hotels), Nelson Oliveira (Movistar), Matis Louvel (Arkea Samsic), Anthony Perez (Cofidis), Kobe Goossens e Louis Meintjes (Intermarché Wanty Gobert) e Neilson Powless (EF). Ha voglia di dare un senso al suo Tour l’abruzzese, ha voglia di tirare su il morale della truppa italiana e a noi tutti (sfiora la maglia a pois): ha voglia. Passa per primo sulla Croce di Ferro, poi lo mettono in croce.
Romain BARDET. 5,5. Si amministra con grande acume, senza rischiare di saltare per aria. Tiene botta, a denti stretti. Si difende. Fa quello che può.
David GAUDU. 5,5. Non è proprio la festa dei Francesi, ai quali fanno la festa.
Alexandr LUTSENKO. 5. Sale di tono, oltre a risalire colli e montagne. Poi però va in affanno e in affanno chiude la tappa.
Wout VAN AERT. 8. Anche oggi fa un lavoro impagabile. Un uomo per tutte le stagioni e per tutte le situazioni. Un corridore di livello immenso, che sa fare immensamente bene tutto.
FRANCIA. 0. Nel giorno della festa nazionale, i corridori transalpini fanno festa.
Joxean Fernandez MATXIN. 19. Il tecnico della UAE Emirates torna a casa con il pacco dono del Covid-19: che pacco!