Mancano 10 giorni al Tour de France e il 1° luglio dalla rampa di Nørre Farimagsgade, nel centro di Copenaghen, ci sarà il via ufficiale della corsa più importante al mondo. La Danimarca e il suo popolo sono pronti e dopo i casi di Covid che si sono registrati al Giro di Svizzera e al Giro di Slovenia, anche al Tour si stanno organizzando per contenere i contagi. E’ inutile negarlo, stiamo entrando in una nuova ondata di Covid e, ad appena 1000 chilometri a sud della capitale danese, sono stati registrati dei nuovi focolai del virus.
Purtroppo anche alcuni corridori danesi sono stati colpiti dal Covid-19 e adesso la loro partecipazione alla Grande Boucle è in forte dubbio. Così la Danimarca, per capire come affrontare al meglio il problema Covid, ha deciso di interpellare uno dei massimi esperti in materia: si tratta del dott. Viggo Andreasen, epidemiologo matematico dell'Università di Roskilde che ha spiegato che esiste un aumento reale di casi tra i corridori e che la gente deve prendere le dovute precauzioni, ma che i sintomi lievi lascerebbero spazio ad una corsa con pubblico, senza troppe chiusure.
«Il rischio che un corridore possa essere contagiato, come abbiamo visto è abbastanza alto – ha spiegato il medico danese –. Abbiamo visto cosa è successo in Svizzera e anche il Tour de France quest'anno potrebbe diventare una vera sfida».
Viggo Andreasen ha definito le gare ciclistiche come il Giro di Svizzera e il Tour de France un’attività ad alto rischio. Questo perché i corridori sono costantemente a contatto con nuove persone e pernottano in luoghi diversi ogni notte.
«In questo momento ci stiamo dirigendo verso una nuova ondata di Covid – ha detto l'epidemiologo -. Tuttavia, è significativamente meno pericolosa rispetto a quello che abbiamo visto a febbraio. Abbiamo un focolaio in cui c'è una parte che sarà infettata, ma sappiamo che la malattia è anche meno grave». Il dott. Viggo Andreasen ha rilasciato le sue dichiarazioni riguardo al Covid alla televisione TV2, spiegando che la situazione non è eccessivamente grave e che lo svolgersi delle corse all’aperto non obbligherà la società a mettere restrizioni troppo severe e a chiusure. Tuttavia, viene fatta una raccomandazione per i soggetti fragili e gli anziani, ai quali il medico danese raccomanda di rimanere a casa nei giorni del Tour de France.
«Non ci saranno grandi restrizioni, però se qualcuno dovesse andare a fare una visita in una casa di riposo o se fosse molto anziano, allora dovrebbe prestare particolare attenzione agli eventi legati al Tour, poiché si tratta di situazioni ad alto rischio per i fragili».
Allo stesso tempo il virologo ha voluto lanciare un messaggio ai danesi che vogliono andare a vedere la corsa, sottolineando che nelle tappe in aperta campagna, il rischio sarebbe estremamente basso.
La Danimarca, per tranquillizzare gli animi dei dubbiosi, ha voluto ricordare che l'organizzatore francese A.S.O. sta seguendo alla lettera le regole e le raccomandazioni delle autorità sanitarie danesi, incoraggiando tutte le persone coinvolte nella corsa a fare tamponi e a indossare le mascherine in presenza di pubblico.