Ieri era impegnato a incontrare i suoi ragazzi, ad assistere alla presentazione delle squadre e a svolgere le operazioni preliminari che prevede una grande corsa a tappe come il Giro d'Italia. Cristian Salvato, presidente dell'Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani, ha comunque avuto modo di leggere il nostro articolo E questo dovrebbe far ridere? Forse qualcuno dovrebbe intervenire... e, conclusa la riunione tecnica di questa mattina, da Budapest ci tiene a sottolineare come il post in questione sia offensivo e assolutamente privo di qualunque fondamento.
«Non conosco questo Guru dello Sci, ma mi pare che questa volta abbia pestato qualcosa di diverso dalla neve. Il suo accostare i medici delle squadre che da domani saranno in gara alla corsa rosa con dei maghi all'opera per creare pozioni a base di droghe e altri ingredienti fantasiosi non ha alcun senso e non fa ridere nessuno, anzi. Non voglio dar peso all'uscita di cattivo gusto di un deficiente e mi spiace se c'è ancora gente che non ha capito che il ciclismo è cambiato e certe pratiche non appartengono al nostro mondo. Oggi è uno sport tra i più controllati e puliti, non lo dico io ma le statistiche ufficiali degli enti nazionali ed internazionali deputati ai controlli antidoping» commenta Salvato, che sarà al seguito del Giro d'Italia come delegato del CPA, l'associazione mondiale dei corridori presieduta da Gianni Bugno.
«I ragazzi in gara qui e in ogni altra corsa non meritano cattiverie gratuite, ma rispetto e stima per quanto fanno in sella e quanto sacrificano della loro vita per regalarci uno spettacolo unico e corretto. Questo fantomatico Guru dovrebbe informarsi meglio, visto che non lo ha fatto prima della sua sparata di cattivo gusto lo faccio io. Ogni girino è sottoposto tutto l'anno a controlli in competizione e a sopresa, non solo durante le tre settimane a caccia della maglia rosa, limita la sua privacy e quella dei suoi familiari dando la disponibilità di essere testato 365 giorni l'anno, giorno e notte, ovunque si trovi. Detto questo, ho faccende più serie di cui occuparmi quindi torno al lavoro augurando ai corridori e a tutto il personale coinvolto un Giro ricco di soddisfazioni. Anche per i medici sociali, che tra covid, bronchiti e virus influenzali vari in questi ultimi anni hanno dovuto lavorare enormemente per tutelare la salute dei nostri campioni e delle nostre campionesse. Colgo l'occasione per ringraziarli».