Davvero difficile l'inizio di stagione di Peter Sagan che sta facendo, suo malgrado, collezione di ritiri: si è fermato a causa dell'influenza dopo due tappe della Tirreno-Adriatico e poi, dopo lo stop alla Gand-Wevelgem con conseguente rinuncia al Giro delle Fiandre, il tre volte campione del mondo si è ritirato anche mercoledì a 40 km dalla conclusione della seconda tappa del Circuit de la Sarthe.
Il fisico dello slovacco della TotalEnergies non rende come dovrebbe, la forma non arriva e le domande si inseguono, restando per ora senza risposte. Abbiamo raggiunto telefonicamente Gabriele Uboldi, addetto stampa e grande amico di Sagan, per farci spiegare meglio la situazione: «Peter non sta bene ultimamente, gli fanno molto male le gambe e fatica a far fronte ai grandi sforzi, ma in realtà non c'è niente di nuovo rispetto all’ultimo mese. È sempre spossato e dopo le gare ha un gran sonno. La settimana scorsa, seguito dal medico del team dottor Louis Noisette, Peter si è sottoposto a diversi esami per capire l’origine del problema e oggi volerà in Francia per ulteriori accertamenti. C’è sicuramente qualcosa che non va perché Peter non è mai così, anche quando non è in condizione».
E ancora: «Lavoro insieme a lui da nove anni e non l’ho mai visto ritirarsi da una corsa se non a causa di qualche brutta caduta. Al momento non sappiamo come proseguirà la sua stagione, in programma ha la Parigi-Roubaix ma personalmente credo sia difficile che possa essere al via in buone condizioni, anche se chiaramente la decisione la prenderà poi lui insieme alla squadra anche in base all'esito degli esami che sta sostenendo. La priorità per tutti è ovviamente la sua salute, quindi è importante individuare la causa del suo malessere. Non siamo preoccupati che ci possa essere qualcosa di grave ma chiaramente dobbiamo risolvere la situazione. La squadra gli è molto vicina e lo sta aiutando per cercare di uscire il prima possibile da questa brutta situazione».