I Mondiali di ciclismo fanno bene e a dirlo sono i numeri pubblicati dall’UCI e dagli organizzatori del Mondiale nelle Fiandre, che parlano di un introito pari a 27,4 milioni di euro.
ll Mondiale ha generato una forte spinta nell'economia fiamminga, in particolare nelle zone tra Knokke-Heist e Bruges , dove si sono svolte le prove a cronometro e tra Anversa e Leuven, che hanno fatto da sfondo alle gare in linea.
Numerosi studi e rapporti hanno confermato che investire nel ciclismo fa bene all’economia di un Paese, riuscendo ad aumentare le proprie casse in un clima di festa. Impossibile dimenticare la folla, le bandiere e i colori di un Belgio festante che per un’intera settimana ha ospitato appassionati provenienti da tutto il mondo. Tante le persone presenti, come gruppi di amici e intere famiglie che in un anno ancora segnato dal Covid hanno scelto di assistere allo show all’aperto offerto dal ciclismo.
Le 4 città ospitanti insieme hanno registrato 1,5 milioni di visitatori durante la settimana del Mondiale e di questi il 20% era straniero. «I visitatori hanno soggiornato in media 4,5 notti nelle Fiandre, un numero superiore alla nostra media sui pernottamenti – hanno detto gli organizzatori -. I visitatori hanno speso in totale quasi 36 milioni di euro durante il loro soggiorno nelle Fiandre. Maggiormente per pernottamenti, cibo, bevande e trasporti, che ha portato l’economia fiamminga a avere un guadagno di 27,4 milioni di euro».
I complimenti sono arrivati anche dal presidente dell'UCI David Lappartient, che ha voluto ricordare come il centenario del mondiale, sia stato organizzato in un modo impeccabile dal Belgio. «Vorrei ringraziare ancora una volta e congratularmi con le Fiandre, l'organizzazione e tutti i volontari. La loro calorosa accoglienza e il duro lavoro hanno reso l'evento un momento indimenticabile per l'intera comunità ciclistica e lasceranno sicuramente un'immagine duratura nel mondo del ciclismo».
Il Belgio ha superato a pieni voti la sua prova: il Paese culla del ciclismo, che nei mesi di Covid è riuscito ad organizzare le gare nella massima sicurezza, ha dimostrato di saper gestire anche la festa più grande del ciclismo. Anche se la medaglia d’oro non è arrivata, nelle Fiandre sono tutti soddisfatti, perché nel 2021 oltre al Mondiale su strada, hanno ospitato anche la prova iridata di ciclocross a Ostenda.
«I dati che abbiamo raccolto contribuiranno all'elaborazione di eventi futuri in Belgio - ha detto il ministro dello sport - Siamo certi, che il nostro lavoro sia stato apprezzato da tutti. Pensiamo che il nostro Mondiale sia stato un evento unico per l'intera comunità ciclistica, capace di lasciare un'impronta indelebile tra tutti gli appassionati di sport».