La corsa ai baby campioni va avanti e in Belgio si pensa già all’erede di Evenepoel. Re Remco ha da poco compiuto 22 anni e alle sue spalle c'è già Cian Uijtdebroeks, il suo connazionale che, con la maglia della Bora-Hansgrohe, quest’anno è il corridore più giovane del World Tour.
Uijtdebroeks di talento ne ha tanto e, anche se molto giovane, ha fatto già vedere dove vuole arrivare, passando dalla categoria junior a quella professionisti, senza sentire troppe pressioni. «Correrò principalmente piccole gare e non voglio saltare nessun passaggio nel mio processo di crescita – ha detto il belga –. So che in molti si aspettano grandi cose da me, ma io non voglio mettermi fretta».
Cjan ha caratteristiche di scalatore e nella categoria juniores ha conquistato diverse corse. Erano tante le squadre che avevano puntato gli occhi su di lui, ma la scelta è andata sulla Bora-Hansgrohe per correre in tranquillità, senza essere troppo sotto i riflettori.
«Ho avuto diverse offerte, ma ho pensato che sarebbe stato meglio non correre per una squadra belga o per la Jumbo-Visma. Con la Bora posso crescere tranquillamente, in una situazione "riparata" e so che avrò su di me una attenzione mediatica minore. Non cerco i media: certo, sono importanti, ma non voglio che scrivano di me ogni giorno, come accade con Remco. Voglio evitarlo e penso che proprio per questo sia stato meglio scegliere una squadra tedesca».
In Belgio in molti hanno iniziato a fare il confronto tra Cian Uijtdebroeks e Remco Evenepoel, fatto questo che non è piaciuto a nessuno dei due. «Il paragone con Remco è stato fatto già molte volte. Non è sempre bello, io ho la mia carriera e lui la sua e ho tracciato il mio percorso. Non mi stressa molto questo, ma voglio guardare solo a me stesso».
L’interesse verso questo giovane corridore è iniziato nel 2020 quando ha conquistato la sua prima gara importante con il team Acrog-Tormans, vincendo in solitaria la Kuurne-Brussel-Kuurne. Il suo esordio con la maglia della Bora-Hansgrohe è avvenuto in Spagna ed è proseguito poi con il Saudi Tour. Adesso per lui ci sarà una pausa, lo rivedremo correre a marzo.
«Affronterò piccoli blocchi di gare e riprenderò con la Settimana Ciclistica Internazionale Coppi e Bartali, il Tour of the Alps ad aprile e il Tour of Norway a fine maggio. Lavoriamo per blocchi e non vogliamo sovraccaricare il mio programma. Per prima cosa vogliamo vedere come reagisce il mio corpo alle prime gare con i professionisti e come mi sento. Voglio finire queste gare e aiutare i miei compagni di squadra dove posso. Non voglio saltare nessun passaggio nel mio processo di crescita. La mia carriera è ancora tutta da costruire: se pedalerò nella giusta direzione nelle prime gare, allora potrò avere le idee più chiare su quello che potrò fare».
Il suo grande obiettivo sarà il Tour de l’Avenir, una gara importante nella quale hanno vinto corridori come Egan Bernal e Tadej Pogacar. «Una corsa con i corridori della mia età potrà farmi bene. Correrò con i professionisti, ma mi farà bene misurarmi anche con i miei coetanei in modo da mantenere lo spirito vincente, quindi correrò sicuramente il Tour de l’Avenir, che sarà quest’anno il mio obiettivo principale».
Cian Uijtdebroeks non parteciperà a gare in Belgio e le sue uniche presenze in patria saranno ai campionati nazionale. Anche questa è una strategia messa in atto per evitare che il diciottenne della Bora-Hansgrohe venga messo sotto pressione dai media. «La mia prima gara in Belgio sarà la cronometro del Campionato nazionale. Per evitare pressioni mediatiche, non correrò sulle strade di casa».