Abbiamo raggiunto telefonicamente a Benicassim (nei pressi di Valencia), dove è in ritiro con la sua Alpecin Fenix, Kristian Sbaragli. Il toscano rimarrà in terra spagnola fino al 20 gennaio con i compagni di squadra per preparare la stagione.
Sin dalle prime parole ci sembra un Kristian sereno ed ambizioso: «La scorsa stagione è stata per me più che positiva. Ho fatto un buon programma gare e l’obiettivo principale era quello di arrivare in forma al Tour de France dove, a parte la caduta nella prima tappa, le cose sono andate come ci eravamo prefissati. Dopo aver trascorso le vacanze in famiglia a casa, a Castel Fiorentino, sono venuto qui in Spagna per preparare la stagione che sta per iniziare, insieme alla mia squadra».
Come stanno andando le cose? «Il mese di gennaio è fondamentale per cominciare nel migliore dei modi. Ammetto di avvertire un po’ lo stress legato alla situazione Covid, ma in squadra si respira molta serenità e concentrazione, e questo mi aiuta. Siamo divisi in tre gruppi per evitare di avere troppi contatti tra di noi e quindi durante il ritiro abbiamo orari diversi, in modo tale da incontrarci il meno possibile, riducendo così il rischio di contagio».
Sbaragli poi parla del suo leader Van der Poel: «Essere in squadra con Mathieu è uno stimolo in più per fare bene e migliorarsi costantemente. Mathieu è il tipico ragazzo della porta accanto, tranquillo ed estroverso. Si diverte molto in bici ed io personalmente mi trovo molto bene con lui. Tra di noi c’è un bel rapporto e fa sentire tutti a proprio agio, anche nei momenti di stress. Il che è importantissimo e dice molto delle sue qualità, anche a livello umano».
Kristian sembra avere le idee molto chiare: «Il mio 2022 comincerà con il Saudi Tour per poi proseguire con l'UAE Tour, la Parigi-Nizza e la Milano-Sanremo. Spero di riuscire a mantenere un buon livello e di essere quindi competitivo a lungo. Mi auguro di essere al posto giusto nel momento giusto, per raccogliere importanti vittorie insieme a Mathieu e perché no, magari anche qualche soddisfazione personale».
E quando gli chiediamo qual è il suo sogno nel cassetto Kristian non ha dubbi: «Sogno di vincere, un giorno, la Milano-Sanremo. E’ il sogno che ho sin da quando ero bambino. So quanto questo possa essere difficile perché dovrò essere anche di supporto a Van der Poel, però ogni volta che si parte si può sempre vincere. La possibilità c’è sempre, basta andare forte».