I lavori sono fermi da ormai due anni, ma l'idea di far sorgere a Spresiano (Treviso) un nuovo Velodromo coperto non è assolutamente abbandonata. Dopo i rumors di questa mattina, la Federazione Ciclistica Italiana ha tenuto a ribadire la volontà di sbloccare il progetto, pur con tutte le difficoltà del caso derivanti dal fallimento della Pessina Costruzioni, la società incaricata inizialmente della costruzione e gestione dell'impianto, e i costi quasi insostenibili dell'edilizia.
Al Segretario Generale della FCI Marcello Tolu ha fatto eco il Presidente Cordiano Dagnoni, amareggiato: «Dai successi olimpici diverse amministrazioni hanno manifestato interesse nella realizzazione di un velodromo, compreso Misano Adriatico, ma questo non vuol dire che quello di Treviso non verrà tirato su, anzi - spiega a tuttobiciweb il numero uno del ciclismo italiano -. Sono cose indipendenti una dall'altra. Sembra quasi che noi come Federazione non vogliamo che si realizzi, ma non è assolutamente vero. In questo momento siamo attori passivi, perché l'impianto non è nostro e i soldi nemmeno».
Proprio per questo è impossibile dare delle tempistiche: «Dopo il fallimento della società Pessina le cose si sono complicate, perché il piano era che loro lo realizzassero e lo gestissero con certe tempistiche - continua Dagnoni -. I costi dell'edilizia, inoltre, al momento sono alle stelle e non gestibili con il finanziamento previsto. Dopo lo svincolo del giudice fallimentare la speranza era quella di nominare un commissario straordinario ma questo è possibile solo per le grandi opere, dalle quali il Velodromo di Spresiano purtroppo è escluso. Bisognerà per forza procedere con una nuova gara d'appalti, della quale si sta occupando il Segretario Generale Marcello Tolu insieme al sottosegretario di Stato Valentina Vezzali e la Regione Veneto, che ringraziamo per l'interesse dimostrato. Quello che posso dire è che la nostra intenzione è di sbloccare il progetto, anche se ci vorrà più tempo di quello che avremmo sperato, pur ribadendo il fatto che non dipende da noi. Ai veneti e i trevigiani non posso che chiedere di continuare ad avere pazienza».
La volontà è comunque quella di supportare chiunque vorrà tirare su un velodromo: «Montichiari è troppo poco per il nostro movimento. Se si pensa a quello che l'Italia ha ottenuto alle Olimpiadi con un solo velodromo chiuso è davvero incredibile. La stessa Vezzali ha confermato il bisogno di aprirne degli altri. E Treviso, essendo fatto per un terzo, è in cima alla lista» conclude il Presidente della FCI.