Nino Schurter su Mathias Flueckiger come Valentino Rossi su Sete Gibernau o qualsiasi altro dei rivali tradizionalmente beffati?
Ok, ci passano mille distinguo in mezzo, ma l'implacabile maestria con cui il NOVE VOLTE CAMPIONE IRIDATO sistematicamente, quando si trova a tu per tu con l'avversario all'ultimo giro, finisce per spuntarla sul traguardo, ha molto del "chirurgo della ruota grassa."
Ciò a cui abbiamo assistito ieri sul circuito di Daolasa (Commezzadura, Val di Sole, Trentino) ai Mondiali MTB 2021 è qualcosa da prendere, impacchettare, conservare gelosamente, guardare e riguardare, per godere di questo sport. Dello sport. In generale. Un fenomeno di 35 anni che parte subito all'attacco con la consapevolezza dei più grandi, si fa raggiungere da un avversario che conosce molto bene, è suo compagno di nazionale, con cui ci si può accordare per arrivare insieme all'ultimo giro, e lì ripetere il copione che tutti conoscono fin troppo bene e in cui cascano altrettanto bene: Flueckiger fa l'andatura, sta davanti di pochi centimetri per tutto il tratto più tecnico, sulle salite, sui serpentoni, sui salti, sul ponte, sui sassi, quasi forse pensa di potercela fare... ma alla fine si deve rassegnare all'idea di arrivare 2° per il terzo anno consecutivo nel Cross Country iridato. Perché all'età di 35 anni, dopo che qualcuno lo dava ormai per finito, il signor Nino Schurter da Tersnaus, frazioncina del comune di Lumnezia, Canton Grigioni, ha deciso che, oltre a detenere il record di più giovane campione del mondo di sempre nella sua specialità (nel 2009 a Canberra, anni 23) e consolidare quello di maggior numero di Mondiali vinti, vuole chiudere il cerchio della Storia e diventare pure il campione mondiale XCO più anziano. Per averli tutti lui, quei primati di numero e di età. E così, alla penultima curva, di slancio s'infila all'interno e scappa via con tutta la forza residua che gli resta. E che forza! La forza ineluttabile della leggenda che si compie.
Queste le parole di Schurter dopo la corsa da annali della Mountain Bike di ieri:
«È fantastico essere di nuovo qui, è stata la gara perfetta: sono partito bene, poi mi sono trovato al comando con Mathias e abbiamo collaborato bene. Nell’ultimo giro ero stanco e ho cercato soprattutto di rimanere attaccato a lui. All’inizio della discesa ho provato a passare, ma lui aveva già capito il mio piano e ha chiuso tutte le linee. Mi rimaneva solo una curva in cui provare il sorpasso, e ci sono riuscito! Avevo dei dubbi su me stesso, sono onesto, dopo un anno in cui non sono riuscito a rendere come mi aspettavo. Adesso non so ancora cosa mi attenda: ero convinto di poter tornare al successo, ed essere riuscito a farlo ai Mondiali mi dà maggiore serenità per qualsiasi scelta deciderò di compiere per il mio futuro.»