I 13 anni li compirà solo tra qualche giorno, esattamente il 24 giugno, ma sono davvero pochi tra atleti e atlete che possono vantare nello stesso anno e in così giovane età la conquista di due titoli italiani. E invece Elisa Bianchi, il «folletto» del Velò Montirone bresciana di Lograto, può guardare e rimirare le due belle magliette tricolori che indicano il trionfo prima a Lecce nel Campionato Italiano di ciclocross, e a Pergine Valsugana di quello di campionessa italiana cross country. In Trentino non ha lasciato scampo alle avversarie: solita corsa di testa e arrivo in solitaria con 41” su Nicole Azzetti ((Us Litegosa) e 52” su Katharina Telser (Sunshine Racers Asv Nals). Il tutto confezionando anche il giro più veloce a dimostrazione di un’assoluta leadership. Come ciliegina sulla torta papà Gianluca Bianchi ha ricevuto la bella notizia della convocazione in Nazionale di Elisa ai Campionati Europei di mountain bike in programma a Pila in Valle d’Aosta dal 28 giugno al 3 luglio.
Due tricolori nella stessa stagione. Quale il più difficile?
«Forse quello della mountain bike perché il livello delle avversarie è più alto di quello nel ciclocross - riflette Elisa, bresciana di Lograto che ha appena terminato la seconda media -. A me piacciono tutte e due le discipline, se proprio devo scegliere un pochino di più la MTB».
Ci racconti la cavalcata trionfale in Trentino che ha regalato l’ennesima grande soddisfazione al Velò Montirone?
«La corsa è andata subito bene in quanto ho staccato le avversarie subito dal giro di lancio, poi il vantaggio che avevo l’ho mantenuto fino alla fine controllando la situazione. Ho corso con regolarità senza andare fuori giri, sempre molto concentrata. Ma quando c’è in palio il tricolore non si sa mai fino alla fine quello che può succedere e così ho creduto alla vittoria quando ho visto lo striscione d’arrivo».
Elisa di struttura, ma tenace e praticamente imbattibile sulle due ruote. Da dove arriva tutta questa forza?
«Mi ha aiutato tantissimo papà Gianluca e seguendo i passi di mia sorella Arianna (anche lei già tricolore, ndr) sono pian piano cresciuta e migliorata. Nell’ultimo anno tra i Giovanissimi, in G6, non mi divertivo più a correre in bici e per un po’ ho smesso. Poi è stata mamma Simona a insistere per farmi riprovare, ho ancora tentennato un po’ e infine ho accettato e seguito il suo consiglio e ho ripreso. Papà mi allenava in settimana e sono tornata a gareggiare con buoni risultati e sono arrivata fino a qua ottenendo queste vittorie che allora certo non immaginavo lontanamente».
E adesso anche la convocazione del commissario tecnico Mirko Celestino per gli Europei dove indosserai la maglia azzurra. Te lo aspettavi?
«Sono stracontenta della chiamata, certo non me lo aspettavo proprio anche perché agli ultimi Europei c’era in gara solo la categoria Esordienti dei più grandi, del 2° anno, invece stavolta possiamo correre anche noi del 1° anno. Quando l’ho saputo ero felicissima, ma c’è voluto del tempo per realizzare quello che mi è capitato. Con la maglia azzurra agli Europei... stento ancora a crederci!».
Hai qualche idolo, femminile o maschile, al quale ti ispiri?
«Sinceramente no. Posso dire che mi rifaccio un po’ a mia sorella Arianna che essendo più grande di qualche anno mi ha dato, e mi dà, consigli importanti. E anche papà che ha corso mi aiuta molto e mi sa consigliare. Entrambi mi hanno fatto capire soprattutto che per correre in bici bisogna sacrificarsi, e non sai prima se tutti questi sacrifici poi possono portarti ad ottenere grandi risultati».
Nel caso del «folletto» di Lograto piccolo e astuto i sacrifici vengono copiosamente ripagati. Chapeau piccola grande Elisa.
foto: Elisa Bianchi (a destra) con Valentina Corvi