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GIRO D'ITALIA 2021. UNA LUNGA VOLATA VERSO IL MARE
di Giuseppe Figini | 12/05/2021 | 08:25

Dopo il primo assaggio di salita appenninica della tappa con arrivo a Sestola di ieri - conclusa con la vittoria dello statunitense Dombrowski, la favola rosa di Alessandro De Marchi e la giornata nera di alcuni big - il Giro d’Italia 2021 ritorna in pianura, che più pianura non si può, nella tappa, relativamente breve, ancora tutta compresa nell’Emilia-Romagna, con partenza da Modena e arrivo a Cattolica. Si prospetta una lunga volata lungo la s.s. 9, la nota Via Emilia, che dovrebbe condurre il gruppo verso un presumibile, massiccio, sprint, a ranghi compatti, senza neppure un cavalcavia da “addobbare” come GPM presente nel tracciato assolutamente “piatto”.

Modena, storica città nel cuore della Pianura Padana, ricca di monumenti di valore assoluto e di un’antica università, è stata per secoli la capitale del Ducato degli Estensi. Fra i monumenti si propone, in bella evidenza, in primo piano, la Cattedrale, un capolavoro dell’architettura romanica con la splendida torre campanaria, simbolo cittadino, ossia la famosissima Ghirlandina. In stretta prossimità sono la vicina Piazza Grande con il Palazzo Comunale, contenente pregiate opere e la famosa secchia d legno alla base del poema eroicomico del modenese Alessandro Tassoni (1565-1635) “La secchia rapita”. Dal 1997 la Cattedrale, la Torre Civica e Piazza Grande rientrano nel patrimonio dell’umanità UNESCO.

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Il Palazzo Ducale, in Piazza Roma, è l’antica, maestosa, reggia degli Estensi e dal 1862 è sede della prestigiosa Accademia Militare. Il Palazzo dei Musei, nel grandioso edificio settecentesco, ospita le preziose raccolte cittadine fra le quali le importantissime e preziose Galleria Estense e Biblioteca Estense, ricolme di grandi capolavori. La chiesa rinascimentale d San Pietro, con altri edifici religiosi e civili, sono altri, fra molti, motivi di specifico valore.
La città e il territorio presentano variegate attività conosciute in tutto il mondo come l’iconica Ferrari a Maranello, la Maserati e altre importanti realtà manifatturiere che vanno di pari passo con la tradizionale, sempre più apprezzata, gastronomia con i famosi insaccati, le carni, le paste di vario tipo, i vini e l’aceto balsamico.

Molti i modenesi di nascita di valore in vari settori e oltre a Enzo Ferrari (1898-1988), si possono ricordare noti cantanti come Caterina Caselli, Francesco Guccini e il tenore Luciano Pavarotti (1935-2007).

Il Giro d’Italia ha avuto Modena quale traguardo di tappa nel 1928 con vittoria di Domenico Piemontesi, 1940 Fausto Coppi che conquistò la maglia rosa che portò alla conclusione nella sua prima partecipazione al Giro, 1949 Oreste Conte, 1953 Fiorenzo Magni nella tappa in linea e la Bianchi nella cronosquadre del giorno successivo, 1961 Rik Van Looy, 1974 Patrick Sercu, 1985 Daniel Gisiger e nel 2019 Arnaud Démare. E’ stata sede di partenza in varie altre occasioni. Qui sono nati i fratelli Vandelli: Claudio (1961), campione olimpico della cronosquadre 1984 a Los Angeles e Maurizio (1964).
Dopo il via si passa per lo svincolo di Castelfranco Emilia comune, dove è nata Alfonsina Strada (1891-Milano 1959), prima donna a competere in gare maschili che partecipò al Giro d’Italia 1924. Gareggiò, spesso ostacolata, dal 1907 al 1936.

C’è subito il passaggio in provincia di Bologna per lo svincolo di Anzola Emilia, dove è nato nel 1942 il pistard, velocista plurititolato, Giordano Turrini.
Segue il lungo passaggio nel comune di Bologna, per Borgo Panigale, esteso quartiere della città petroniana con l’aeroporto Guglielmo Marconi, la motociclistica Ducati, la dolciaria Fabbri e altre numerose attività. L’attraversamento prevede, in pratica, la percorrenza dell’asse della Via Emilia.

Bologna, nella sua lunga storia, è stata anche la prima sede d’arrivo del primo Giro d’Italia 1909, la tappa Milano-Bologna era di 397 km. e fu vita da Dario Beni. E’ un legame lungo quello che lega la corsa rosa con Bologna con 24 arrivi di tappa, molte vinte da campioni, con episodi passati alla storia ciclistica soprattutto con le conclusioni sul colle di San Luca, oltre a varie partenze. Nel 1994 e nel 2019 è partito da qui il Giro d’Italia. Il ciclismo ha visto qui crescere vari esponenti e gare di primo piano.

La città, nata in epoca etrusca come Felsina e poi, al tempo dei romani, diventa “Bononia”, è sempre stato un punto strategico, nevralgico, obbligato, delle comunicazioni fra il centro e il nord dell’Italia e che l’hanno sempre vista al centro della storia italiana. Vanta diverse e importanti istituzioni culturali, economiche, industriali diversi settori. La sua struttura urbanistica è caratterizzata dai numerosi e caratteristici portici che si sviluppano per quasi 40 km. e dal ricorso per le costruzioni all’impiego del mattone rosso padano che le è valso l’aggettivo di “rossa”, poi esteso anche all’area politica che  ha governato a lungo  città e territorio dopo la seconda guerra mondiale.

Il cuore di Bologna è la spettacolare Piazza Maggiore, dove sorge la cattedrale di San Petronio, patrono della città, splendido esempio del gotico, a tre navate con pregevoli opere. Qui si trovano anche il Palazzo dei Banchi, quello dei Notai e Palazzo Accursio, sede del comune. Poco distante si trova la Piazza del Nettuno con statue bronzee del Giambologna. Di primo rilievo è la Pinacoteca Nazionale e fra i motivi distintivi della città, le 22 torri sopravvissute fra le quali le notissime, vicine,  Torre degli Asinelli alta m. 97,2  e pendente con la Garisenda alta m. 48,16 erette entrambe nel XII^ secolo dalle famiglie delle quali conservano il nome. Altri edifici di varie epoche sono il Palazzo del Podestà, quello di Re Enzo e l’Archiginnasio, già sede dell’antica Università che è valsa alla città pure l’attribuzione di “dotta”.

La grande, barocca, Basilica della Madonna di San Luca, sul Colle della Guardia, è meta frequentata, pure dal ciclismo, con i grandi portici – i più lunghi al mondo, m. 3798 di sviluppo con 666 arcate - che accompagnano da un lato l’ascesa dalla zona dello storico stadio del Bologna – Via Saragozza, squadra titolata con sette scudetti quand’era “lo squadrone che tremare il mondo fa”.

Bologna è pure definita la “grassa” per l’eccellenza della sua cucina, in varie declinazioni con ampio ricorso alla carne di maiale e pasta all’uovo, dove spiccano le tagliatelle con il ragù, tortellini lasagne mortadella, vari insaccati e molto altro.

Fra i nativi si ricordano, in estrema sintesi, Luigi Galvani (1737-1798) , medico, fisico e scienziato, Guglielmo Marconi (1874-1937) premio Nobel per la fisica nel 1909), il pittore Giorgio Morandi (1890-1984), il poliedrico Pier Paolo Pasolini (1922-1975) e il cantautore Lucio Dalla (1943-2012).

Si passa per San Lazzaro di Savena, popoloso comune con diverse chiese e varie ville patrizie e un’area industriale assai sviluppata in diversi settori. E’ qui nato Andrea Roncato (1947), attore comico e il corridore Arnaldo Benfenati iridato, nell’inseguimento dilettanti a Parigi, anno 1947, mentre nel 1948 è medaglia d’argento del quartetto inseguimento ai Giochi Olimpici di Londra con Rino Pucci, Guido Bernardi e Anselmo Citterio. Si trova poi Ozzano nell’Emilia, attivo comune, dove è nato Enrico Panzacchi (1840-Bologna 1904), letterato e politico, oltre che Italo Mazzacurati (1932-S.Lazzaro di Savena 2013), corridore simbolo di “professione gregario”, ma di valore.

Si transita per Castel S. Pietro Terme, con la fortificazione del Cassero, simbolo cittadino, le antiche terme del 1870, luogo d’origine del pilota motociclistico Loris Capirossi (1973) e dell’attrice Luisa Ferida, pseudonimo di Luigia Manfrini Farné (1914-Milano 1945), giustiziata col marito e collega Osvaldo Valenti per collaborazionismo con il nazifascismo. Segue quindi il passaggio da Toscanella di Dozza, località che segna l’inizio della regione storico-geografica della Romagna. A Dozza, bel borgo medievale, affrescato, sulla collina, ha abitato Luciano Pezzi (Russi 1921-Bologna 1998), vincitore di una tappa al Tour e compianto direttore sportivo di grandi squadre.

Subito si trova Imola, bella e storica città con valenze peculiari, anche sportive, lambita dal Santerno, è rilevante centro industriale commerciale e di servizi, molti in forma cooperativa, con oltre 70.000 abitanti. Settore distintivo di Imola è la lavorazione di ceramiche e terrecotte artistiche. La Rocca Sforzesca, il Duomo di S. Cassiano, il Palazzo Vescovile, l’autodromo intitolato a Enzo e Dino Ferrari e altri edifici identificano la piacevole città. Il ciclismo qui è di casa, dapprima con la classica Coppa Placci, poi con il Mondiale 1968 vinto per distacco, dopo lunga fuga, da Vittorio Adorni, e con il “patriarca” Nino Ceroni sempre anima organizzativa, mondiale replicato nel 2020, in tempi strettissimi grazie al valente e determinato impegno degli organizzatori della Nuova Placci 2013, gli stessi del Giro d’Italia Giovani U23 e degli enti pubblici, con la vittoria per distacco di Julian Alaphilippe.

Il Giro d’Italia ha stabilito qui l’arrivo di tappa nel 1968 con sprint vincente di Marino Basso, vittoria di Roberto Pagnin nel 1992, il russo Ilnur Zakarin nel 2015 e dell’irlandese Sam Bennet nel 2018. Due campionati tricolori hanno visto il successo di Piermattia Gavazzi nel 1988 e Filippo Pozzato nel 2009. Era di Imola Diego Ronchini (1935-2003), valido professionista per una quindicina d’anni, Dante Rivola (1926-2000), vincitore di un Giro del Lazio e di un Trofeo Matteotti e Roberto Pelliconi (1962), per due volte tricolore dei dilettanti e poi professionista.

Per altri sport si ricorda il motociclista Fausto Gresini (1961-Bologna2021), bicampione del mondo recentemente scomparso, Giancarlo Marocchi (1965), calciatore di vaglia ora commentatore tv e Stefano Domenicali, lungo passato dirigenziale alla Ferrari, adesso al vertice della Formula 1.

Sempre sulla Via Emilia, segue escursione breve in provincia di Ravenna toccando Castel Bolognese che ricorda Edmondo Fabbri (1921-Castel S. Pietro Terme 1995), calciatore, noto allenatore anche C.T. della nazionale e quindi Faenza, altra città della ceramica, dì cui ospita un museo, con piacevole struttura medievale e le belle Piazza del Popolo e Piazza della Libertà. E’ città con solidissimi legami ciclistici e ricorda Vito Ortelli (1921-2017), ottimo professionista, e tanti altri nomi di rilievo come il C.T. Davide Cassani che qui è nato il 1^ gennaio 1961 e abita.

Sono faentini Evangelista Torricelli (1608-1647), matematico e fisico loggato all’invenzione del barometro, Alfredo Oriani (1852-1909), letterato fra i primi cantori e praticante della bicicletta, e il politico Pietro Nenni (1891-1980) e Benigno Zaccagnini (1912-1989). Hanno vinto tappe del Giro a Faenza Michele Dancelli nel 1970, il norvegese Kurt Arvesen nel 2003 e Leonardo Bertagnolli nel 2009.

Si passa subito poi nella provincia di Forlì-Cesena toccando Forlì, al centro della Romagna, quasi 120.000 abitanti, annunciata dall’altissimo, svettante, campanile della chiesa romanica di San Mercuriale, simbolo cittadino con la spaziosa Piazza Saffi, dedicata al patriota e politico forlivese, con diversi palazzi, tutti nel tipico color mattone. Il Duomo cittadino è la cattedrale di Santa Croce. D’interesse è il complesso monumentale di San Domenico, recentemente recuperato, sede di molti eventi culturali e mostre.  Dal centro, d’impronta medievale, si dipartono ampi viali. Sono nativi di Forlì Aldo Garzanti (1883-1961) editore, così come i Fratelli Fabbri (Giovanni, Dino e Rino) dell’omonima editrice fondata attorno al 1960 e Tullo Morgagni (1881-1919), giornalista della Gazzetta dello Sport, uno dei fondatori del Giro d’Italia,al quale è intitolato lo stadio cittadino con la pista, all’interno, dedicata a Glauco Servadei.
Nella sua figura di pluricampione, a tutto tondo, Ercole Baldini riassume e simboleggia tutti i numerosissimi protagonisti del ciclismo forlivese.
Nove volte il Giro ha posto qui un traguardo di tappa con vittorie di Girardengo 1926, Alfredo Binda 1928, Learco Guerra 1930, Bini 1937, il forlivese Glauco Servadei 1939, Rik Van Looy 1960, Maertens 1977, Mc Ewen 2006 e Boem 20015.

Dopo la sua frazione di Ronco, si passa per Forlimpopoli, con la sua Rocca Albornoziana, storico complesso oggi sede comunale. Pellegrino Artusi (1820-1911), considerato il padre della cucina italiana, autore di “La scienza in cucina e l’arte del mangiar bene” e il pilota motociclistico Andrea Dovizioso (1986) sono qui nati.

E’ la volta poi di Cesena, altra importante città con quasi 100.000 abitanti, al centro di attività agricole, commerciali e industriali, soprattutto nel settore ortofrutticolo, alimentare, meccanico e dei commerci. E’ città ricca di palazzi e chiese con l’abitato antico fra le mura della Rocca Malatestiana mentre la parte nuova è sviluppata in pianura. Di grande rilievo è la Biblioteca Malatestiana con preziose pubblicazioni e arredi. E’ centro con piacevole stile di vita.
L’avvocato Giuseppe Ambrosini (1886-1980), storica firma del ciclismo, direttore della Gazzetta dello Sport dal 1950 fino ai primi anni ‘60, ha vissuto qui a lungo nel suo “buen retiro”sulla collina di Settecrociari. Fu direttore di corsa del Giro e delle altre classiche rosa e il suo manuale “Prendi la bicicletta e vai” è stato il primo compendio con presupposti scientifici del ciclismo. Qui è nato Marco Pantani (1970-Rimini 2004), Guido Neri (1939), vincitore nel 1964 del primo Trofeo Laigueglia e Azeglio Vicini (1933-Brescia 2018), calciatore, allenatore e C.T. della nazionale. Il Giro d’Italia ha fissato a Cesena tre arrivi con i successi di Olimpio Bizzi nel 1948, Emanuele Sella nel 2004 e Alessandro Bertolini nel 2008.

Si raggiunge la località di Budrio, quindi Savignano su Rubicone, zona di fertile agricoltura e altre attività con varie costruzioni d’interesse e quindi, passando in provincia di Rimini, Sant’Arcangelo di Romagna, popoloso centro con monumenti di notevole interesse nella parte più antica, disposta sulla dolce collina.  Qui sono nati Tonino Guerra (1920-2012), noto poeta, scrittore, sceneggiatore e pittore pure, Raffaello Baldini (1824-Milano 2005), letterato – entrambi cultori dell’idioma romagnolo -, Papa Clemente XIV (1705-1774), gli attori Fabio De Luigi e Daniele Luttazzi, Alfio Vandi (1955), ciclista scalatore, il primo a vincere la classifica ufficiale dei giovani-maglia bianca, istituita al Giro nel 1976, al suo esordio fra i professionisti dove rimarrà fino al 1988.    

E’ la volta del capoluogo, Rimini, città con 150.000 abitanti, sinonimo – anche a livello internazionale – di vacanza balneare e divertimento in tutti i periodi. Lungo l’esteso litorale sul Mar Adriatico con un fronte di circa km. 15, si estendono in profusione strutture ricettive di vario tipo e locali pubblici di tutti i generi che accolgono gli ospiti provenienti da ogni dove. In sviluppo è anche il settore del turismo congressuale. Alle sue spalle, sulle piacevoli colline e nei dintorni, si possono trovare altri molteplici motivi d’interesse, anche in visione eno-gastronomica, oltre che paesaggistica e culturale. E’ depositaria di un’articolata storia testimoniata dall’Arco di Augusto e dal ponte di Tiberio, punto di partenza e/o arrivo della Via Emilia risalenti all’epoca imperiale romana così come l’Anfiteatro. Un altro capolavoro è il Tempio Malatestiano realizzato da Leon Battista Alberti (1404-1472). La città dispone di ampi spazi verdi e altre costruzioni di pregio, civili e religiose, di varie epoche.

Fra i vari personaggi di Rimini si propongono con evidenza il regista Federico Fellini (1920-Roma 1993), regista vincitore di quattro Oscar, che nelle sue opere ha sovente rappresentato e interpretato Rimini, Sergio Zavoli (Ravenna 1923-Roma 2020), giornalista, scrittore, politico, cresciuto a Rimini, inventore e conduttore del “Processo alla tappa” (l’originale e l’unico, verrebbe da dire), è sempre stato vicino al ciclismo e al suo mondo. Pure Sergio Neri (1934), firma di prestigio dello sport, delle due ruote in particolare, è nato qui.

Si tocca quindi Riccione, altra rinomatissima ed elegante cittadina meta ricercata del turismo balneare in un quadro d’insieme di piacevoli costruzioni in ambiente verde, propri di una città giardino che le hanno pure valso l’appellativo di “perla verde dell’Adriatico”. Di rilievo è il moderno Palazzo dei Congressi, sede di vari eventi e il parco Oltremare con varie attrattive, e pure la sua lunga tradizione marinaresca. Riccione è assai vicina alla bicicletta con varie ciclabili e sostegno a manifestazioni delle due ruote, in varie declinazioni. Famoso è il suo frequentatissimo Viale Ceccarini, titolo di una canzone di successo già negli anni 1970 del cantautore bolognese Dino Sarti.

Il passaggio da Misano Adriatico, altro popolare centro balneare con speciale arredo urbano sul lungomare e altre attrattive, fra le quali il Misano World Circuit Marco Simoncelli, nella frazione di S. Monica, dedicato al simpatico ma sfortunato pilota motoGP di Coriano, nato nella vicina Cattolica (1987- Sepang/Malesia 2011), l’estroverso Sic o SuperSic, vincitore di un motomondiale nelle 250, anticipa l’entrata nel comune d’arrivo.

Cattolica, cittadina fondata nel 1271, al confine con le Marche, è l’estrema propaggine meridionale della Pianura Padana, conta ora più di 16.000 abitanti e conserva nei suoi dintorni le rovine di un edificio di epoca romana che, con altri reperti anche d’epoche precedenti, sono custoditi al museo della Regina, dove convivono con testimonianze della lunga tradizione marinara locale. Lo sviluppo turistico maggiore inizia ai primi anni del 1900.

Di specifico rilievo è l’Acquario di Cattolica Le Navi, interessante e frequentato “Parco Tematico del Mare”, il più grande d’Italia dopo quello di Genova. Il Centro Culturale Polivalente, progettato dall’architetto Pier Luigi Cervellati, è sede di molteplici servizi e si affaccia su Piazza della Repubblica, ampio spazio circolare per spettacoli all’aperto. La Rocca Malatestiana di difesa risale al 1490 e con altri edifici – civili e religiosi – è fra i motivi d’interesse.

E’ un notevole porto peschereccio, con cantieri nautici e collegato indotto. Il Giro d’Italia ha posto qui il primo traguardo nel 1957 con la vittoria del belga André Vlayen, 1958 il pisano Guido Carlesi e nel 1978 il belga Rik Van Linden s’impone nello sprint di gruppo. Soluzione più che probabile anche per questo 2021.

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