E’ tappa tutta emiliana questa quarta frazione, la prima al di fuori del Piemonte per il Giro d’Italia n. 104, con un percorso che conduce dal cuore della Pianura Padana, Piacenza, a Sestola, sull’Appennino Modenese. L’altimetria propone una prima parte pianeggiante mentre la seconda è assai mossa e propone in pratica, anche se non codificato come tale, il primo arrivo in salita chiamato a dare una prima valutazione di massima delle forze in campo.
Piacenza, con oltre centomila abitanti, è città d’antica storia, sulla riva destra del fiume Po, in posizione assai strategica per le comunicazioni e snodo d’importanti direttrici stradali e ferroviarie, propone nella sua struttura originaria, molti e caratteristici edifici realizzati con ampio ricorso al laterizio rosso. Il frequentato centro cittadino è l’elegante Piazza dei Cavalli con le due statue equestri dove, sorge anche il Palazzo Comunale, detto “il Gotico”, edificato alla fine del 1200, simbolo della città e la chiesa di S. Francesco. Il Duomo, in stile romano-gotico, S. Antonino, San Savino, San Sisto sono altre chiese con varie opere e valenze monumentali della città.
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Il Palazzo Farnese con i Musei Civici, quello del Governatore, la Galleria d’arte moderna Ricci-Oddi, il Teatro Municipale dedicato a Verdi con notevoli opere d’arte sono, fra vari altri, rimarchevoli elementi monumentali e distintivi della storia cittadina.
La vivace economia cittadina, collegata anche alla fiorente agricoltura e al diffuso allevamento del territorio provinciale, ha notevoli comparti meccanici e un recente, forte, sviluppo della logistica di grandi aziende oltre ai tradizionali commerci. Notevole è pure il comparto agro alimentare, con pregiati salumi che fanno parte della gustosa gastronomia accompagnata da valida varietà di vini.
Fra i celebri nativi di Piacenza si ricorda lo stilista di rilevanza mondiale Giorgio Armani (1934) e Giorgia Bronzini (1983), plurititolata ciclista, velocista, sia su pista, sia su strada.
Due gli arrivi qua della corsa rosa: nel 1968 vittoria di Guerrino Tosello che precede Adriano Durante mentre nel 1986 la potenza di Guido “Guidone” Bontempi, sempre allo sprint, prevale sul belga Erik Vanderaerden e su Stefano Allocchio, ora direttore di corsa del Giro e delle altre gare rosa. Già altre due volte la città è stata partenza, sempre con arrivo a Cremona, di prove contro il tempo: individuale nel 1986 e a squadre nel 2006.
Il tracciato prevede la percorrenza della Via Emilia, antica strada consolare, completamente in pianura, passando per Pontenure, attivo centro agricolo e industriale, paese di Guido Bernardi (1921-2002), medaglia d’argento nell’inseguimento a squadre alle Olimpiadi di Londra 1948 e Beppe Recchia (1934-Milano 2007), innovativo regista televisivo della moderna comicità, e proseguire per Roveleto, la più popolata frazione di Cadeo, sede municipale, con il Santuario della Vergine del Carmelo, che ricorda il nativo Tarquinio Provini (1933-Bologna 2005), valente e coraggioso pilota motociclistico, vincitore anche di due mondiali.
Si transita poi per Fiorenzuola d’Arda, bella cittadina con la collegiata di San Fiorenzo e “polo” ciclistico di rilievo con l’attivo velodromo intitolato ad Attilio Pavesi (1910-2011), nato nella vicina Caorso, doppio oro olimpico a Los Angeles 1932, nella cronometro individuale e in quella a squadre, stabilitosi in Argentina a fine carriera ma sempre vicino alla sua terra d’origine. E’ un vivaio storico della pista azzurra con la Sei Giorni delle Rose curata dagli appassionati locali che è manifestazione di primo rilievo internazionale. Promettente è l’inizio d carriera di Silvia Zanardi (2000), nativa di qui, con titoli mondiali in categorie giovanili.
Si continua per passare in provincia di Parma trovando Fidenza, importante centro industriale, commerciale e agricolo, con il Duomo romanico e i tratti medievali del centro storico con l’importante Palazzo Comunale. E’ qui nato Eugenio Gnocchi (1955), in arte Gene Gnocchi, comico, umorista e conduttore televisivo. E in zona il ricordo è pure per Tarcisio Persegona, grande appassionato, praticante e generoso sponsor di varie iniziative nel ciclismo, nativo di Noceto, scomparso a 80 anni, nel novembre 2018.
C’è poi il passaggio per Sanguinaro, frazione di Fontanellato, quindi Ponte Taro, località divisa fra tre comuni con lo spettacolare ponte in muratura ricostruito nel 1821 e giungere così a Parma, sempre percorrendo la via Emilia. E’ città ricca di monumenti di primario valore artistico e storico, un prezioso patrimonio alla cui realizzazione hanno concorso vari mastri di differenti arti ed epoche. Il Duomo, il Battistero, la chiesa di S. Giovanni Evangelista, il Teatro Regio, vero e proprio “tempio” della lirica, sono splendidi esempi, unitamente al Museo Archeologico Nazionale, al Palazzo Ducale, alla celebre Certosa che ha ispirato l’omonimo romanzo di Stendhal. Parma, fra molti altri, ha dato i natali ad Arturo Toscanini (1887-New York 1957), grande direttore d’orchestra, agli attori Lino Ventura (1919-1987), Franco Nero (1941), ai vari letterati e registi della dinastia Bertolucci, Alberto Bevilacqua (1934-2013) e un nome di primo riferimento, in rappresentanza di tutti i corridori di valore del parmense: Vittorio Adorni.
Si supera Botteghino, frazione periferica del capoluogo per raggiungere quindi Traversetolo, in zona precollinare, popoloso comune con varie attività in diversi settori e interessanti edifici. Di grande valore è la Fondazione Magnani-Rocca raccoglie opere figurative di autori internazionali d’assoluta eccellenza di varie epoche. Sono qui nate le tre sorelle Fontana – Zoe (1911), Micol (1913) e Giovanna (1915) – che fondarono a Roma nel 1947, la Sorelle Fontana, celebre casa d’alta moda che, per decenni, con i suoi esclusivi modelli, era preferita anche dalle più note dive del cinema.
A San Polo d’Enza si passa in provincia di Reggio Emilia, è zona di caseifici e, da qui la strada lascia la pianura e sale dolcemente. Dopo la sua frazione di Grassano, la strada sale e si giunge a Canossa. E’ un comune, a m. 508, con un gran numero di frazioni, sulla sponda destra del torrente Enza, località resa famosa dalla conciliazione dell’imperatore Enrico (o Arrigo) IV con il pontefice Gregorio VII, grazie anche all’operato della gran contessa Matilde di Canossa, feudataria sostenitrice del papato, nel battagliero dibattito per le investiture che aveva determinato la scomunica dell’imperatore nel 1076.
Nel gennaio 1077 il pontefice, ospite di Matilde nel Castello di Canossa, ricevette l’imperatore, dopo tre giorni e tre notti da questi passati all’addiaccio, concedendogli il perdono. Da qui deriva il detto “andare a Canossa”, con i suoi significati e le sue implicazioni.
Si continua nella collinare ”zona Matildica”per entrare nel territorio di Casina, passando dapprima per le sue frazioni di Vercallo e La Stella. E’ zona di produzione del Parmigiano-Reggiano di montagna, con il Castello di Sarzano del IX^ secolo e altri edifici tipici per giungere, toccando la sua frazione di Cigarello, nell’ambito comunale di Carpineti, paese di lunga storia testimoniata anche da vari edifici e dove inizia la salita al GPM di 3^ cat. ai m. 780 del Castello di Carpineti. Qui, per diversi anni, era organizzato un impegnativo circuito a ingaggio con partecipazioni importanti. Inizia la discesa su un’altra frazione, Colombaia sul Secchia, poi il passaggio, con i tipici “calanchi”, per Ponte Secchia, nel comune di Baiso, e Ponte Dolo, frazione di Toano, prima di entrare nella provincia di Modena.
Si passa per Ponte torrente Dragone, dove inizia un tratto di salita, Savoniero, frazione di Palagano, comune nella verde zona del Frignano, che segue nel tracciato con la strada che sale verso il GPM di 3^ cat., ai m. 933 di quota, a Montemolino, altra sua frazione. Si prospetta il bivio di Polinago, comune con varie rocche militari del passato, prima di scendere a Mocogno, frazione del comune di Lama Mocogno, con piacevole paesaggio definito dalla sagoma del Monte Cimone. Nel territorio, il Centro Fondo Lama Mocogno, presenta 40 km. di piste con innevamento programmato e pure agevoli discese, mentre nella stagione estiva offre diverse possibilità d’attività all’aria aperta. D’interesse è la parrocchiale della Beata Vergine del Carmine.
In località Sassostorno è nato Romeo Venturelli (1938-2011), professionista dal 1960 al 1973 (con diversi e lunghi “intervalli”) che non mantenne le attese dell’inizio e poteva dare molto, ma molto, di più in base alle sue potenzialità.
Segue Montecreto, altro centro per sci e pattinaggio con vari parchi, poi entrare nel comune di Sestola toccando le sue frazioni di Roncoscaglia e Poggioraso per entrare poi nell’ambito comunale di Fanano, altro piacevole luogo di villeggiatura con la nota, caratteristica, Torre dell’Orologio, dove inizia la breve ascesa per il GPM – 2^ cat: - di Colle Passerino, quota m. 1052, e rientrare a Sestola, sede d’arrivo.
E’ frequentata località di villeggiatura, sia estiva, sia – soprattutto – invernale, ai piedi del monte Cimone, la vetta più elevata dell’Appennino settentrionale (m. 2165). Nel territorio sono offerte molteplici e differenti possibilità d’attività sportive fra cui mountain bike e trekking. Il bacino naturale del lago della Ninfa, fra boschi di faggi, nei pressi di Passo del Lupo, con piste di sci di fondo, è luogo che richiama turisti. D’interesse è pure il giardino botanico alpino Esperia.
Il nucleo costitutivo dell’abitato è concentrato all’antica fortezza, definita “inespugnabile”, con edifici degni di nota, sia religiosi, sia civili.
Il Giro d’Italia pone qui, per la quarta volta, un traguardo di tappa. Nel 1971 la vittoria, lungo l’impegnativa salita a Pian del Falco, fu dello spagnolo Josè Manuel Fuente, nel 2014 è il turno dell’olandese Peter Weening in località Passo del Lupo e nel 2016 prima vittoria al Giro per Giulio Ciccone.