La polemica sulle borracce divampa ormai da domenica, da quando tutti hanno potuto vedere in diretta televisiva la squalificia di Michael Schär, corridore della AG2r Citroen reo di aver gettato una borraccia in un tratto non consentito. Il giudice ha appliacto alla lettera le nuove disposizioni previste dall’articoo 2.2.025 escludendo il corridore dalla corsa anche se la borraccia non era stata gettata ma praticamente regalata ad uno spettatore (nel video della diretta televisiva lo si scorge muoversi lestamente per recuperare il suo trofeo).
La polemica è divampata e ha visto scendere immediatamente in campo corridori e squadre con le loro associazioni CPA e AIGCP in campo maschile e CPA Women e UNIO in quello femminile.
«Quando abbiamo partecipato allla discussione su questo argomento - ha detto il vicepresdente dell’ACCPI Matteo Trentin ieri sera in diretta a RadioCorsa su RaiSport - abbiamo mosso alcune critiche proprio riguardanti le borracce. Fermo restando che corridori e squadre condividono pienamente la scelta eco-friendly dell’Uci - e quindi condannano e condanneranno il lancio di borracce nei prati, nei boschi e nei parchi -, avevamo proposto di considerare la possibilità di gettare le borracce verso i tifosi, che da sempre aspettano questo momento per conquistare dei cimeli. Invece al momento della firma, non è stata affrontata norma per norma, ma da parte dell’UCI ci è stato proposto il pacchetto completo...».
Come ha anticipato Trentin, CPA e AIGCP hanno scritto una lettera firmata dai presidenti Bugno e Spekenbrink nella quale si chiede che la norma in questione sia immediatamente rivista. Non solo, si sottolinea come durante la discussione corridori e squadre avessero chiesto chiaramente che fosse lasciata la possibilità di passare le borracce ai tifosi. In più, si mette in risalto l’indignazione manifestata dai tifosi dopo la decisione di squalifica di Schär e anche il fatto che non sempre c’è stata uniformità di applicazione della norma.
La palla passa ora all’Uci, cui tocca la prossima mossa.