Dieci anni dopo lo straordinario bagno di folla del 2011 - quando Giro d’Italia e Adunata Nazionale degli Alpini si fusero magicamente per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, con Marco Pinotti in maglia rosa al termine della cronosquadre vinta dalla sua HTC Columbia e premiato dall'allora sindaco Sergio Chiamparino, orgogliosamente alpino - Torino si prepara ad ospitare nuovamente la partenza della corsa rosa.
Mancano ancora due mesi all’annunciata presentazione del percorso 2021 - si farà a gennaio in modo virtuale, come ha spiegato Mauro Vegni - ma le indiscrezioni si susseguono e quelle dal capoluogo sabaudo trovano spazio su La Stampa in in articolo a firma di Giorgio Viberti.
Il condizionale, soprattutto in tempi di pandemia e di imprevedibile evoluzione della stessa, continua ad essere d’obbligo ma tutto lascia pensare che Torino possa ospitare partenza e arrivo della prima tappa e partenza della seconda che dovrebbe portare il gruppo a Verbania, a casa di Filippo Ganna.
Il disegno della corsa rosa potrebbe poi proseguire con la discesa verso Sud percorrendo la costa tirrenica, con l’omaggio alla Toscana di Alfredo Martini nel centenario della nascita del ct per antonomasia, l’arrivo in Campania o Basilicata (partendo molto a Nord, difficile che si riesca a toccare le regioni più meridionali) per risalire la penisola sulla costa adriatica e andare a vivere le giornate più importanti nelle Alpi Orientali.
Sul taccuino di Vegni e dei suoi collaboratori ci sono il ritorno dello Zoncolan e quello delle Tre Cime di Lavaredo ed è allo studio anche uno sconfinamento in Slovenia, terra di Roglic e Pogacar, numeri uno e due del ciclismo mondiale. Con la speranza che almeno uno dei due scelga di affrontare il Giro…
Per la conclusione, fortissima la candidatura dell'Arena di #Verona che dovrebbe aver battuto la concorrenza delle città rivali, a cominciare da #Gorizia.