Le due immagini qui pubblicate sono talmente esplicative che pensiamo rifuggano da parole che ridurrebbero solo l’impattante, eloquente valenza didascalica peculiare.
Conosciutissimo e riservatissimo è il protagonista al centro della scena, Italo Zilioli, ottanta – fresche - primavere nel prossimo settembre 2021 e un invidiabile palmarès da tutti conosciuto anche se le forse troppe piazze d’onore potrebbero autorizzare altrettanti diversi rimpianti. Apre ancora il suo personalissimo archivio e, superando l’abituale tentennamento e ritrosia nel proporsi, presenta pure queste immagini oltre alle altre, recentemente pubblicate sempre da tuttobiciweb.it, che lo ritraevano quale stilisticamente perfetto “runner”, in corsa a piedi con la bici in mano, nel lontano Canada, per superare un notevole tratto, a lato di una strada, impercorribile in bicicletta.
Sono tratte da una pubblicazione del giornalista Giuliano Califano ha scritto e si riferiscono al Giro di Svizzera 1963, la seconda tappa da San Gallo a Celerina. Zilioli, allora all’inizio di carriera, si era imposto nella prima frazione mentre il suo compagno di squadra, il mantovano di Ostiglia Loris Guernieri, suo amico e compagno di squadra anche poi alla Sanson, prevalse in quella tappa martoriata da neve e gelida tempesta, precedendo Vittorio Adorni. E Guernieri indossò pure la maglia oro di leader che, il giorno dopo, cedette al varesino Giuseppe “Pepp” Fezzardi della Cynar, corridore e poi massaggiatore di valore, che vinse la classifica finale di quell’edizione precedendo i compagni di squadra, entrambi svizzeri, Rolf Maurer e Attilio Moresi. Italo Zilioli terminò al sesto posto della generale finale.
Le foto sono scattate all’arrivo di Celerina, quota m. 1700 circa, dopo il passaggio al Passo Fluela, quota m. 2383, Canton Grigioni, dove il manager Vincenzo Giacotto preparò un veloce cambio indumenti con Zilioli che svestì la maglia oro in anticipo e che, all’arrivo, rimase comunque in casa e fu vestita dal compagno di squadra Guernieri, e indossò quella della Carpano. Le immagini con Zilioli, Giacotto e il massaggiatore Ruggeri si riferiscono all’arrivo di Celerina.
I luoghi citati sono proprio aldilà del crinale alpino italo-svizzero, zona che ha corrispondenza con Morbegno, quota m. 262, bassa Valtellina, località di partenza di una tappa del recente Giro d’Italia balzata, senza colpa propria in verità, a una notorietà di cui avrebbe fatto volentieri a meno Morbegno e pure il Giro d’Italia.
E’ un altro motivo che sicuramente sarà uno scherzoso argomento di una delle prossime e frequenti conversazioni di Italo Zilioli con un amico, anzi l’amico, e di lunga data, belga: Eddy è il nome e Merckx il cognome.