Ritrovo e partenza connotati dall’eccezionalità quelli di questa tappa domenicale, disegnata per intero nel Friuli-Venezia Giulia e che propone un profilo notevolmente segmentato, dopo una primissima parte in pianura, con un alternarsi continuo di dislivelli impegnativi, sia in salita, sia in discesa, in successione, fino all’arrivo in salita.
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L’eccezionalità è nel fatto che sarà la Base Aerea di Rivolto (provincia di Udine), sede delle Frecce Tricolori, la cui denominazione ufficiale è Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN), costituente il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico dell’Aeronautica Militare Italiana a ospitare la variopinta carovana del Giro d’Italia. Una “prima volta” di rilevante presa e significato, in varie declinazioni, che fa seguito a precedenti, rapidi, passaggi in corsa di tappe del Giro d’Italia sulla pista della base aerea.
Le Frecce Tricolori sono nate nel 1961 per volere dell’Aeronautica Militare Italiana di creare un gruppo permanente per l’addestramento all’acrobazia aerea collettiva dei suoi piloti, anche a seguito di precedenti esperienze. Sono dieci gli aerei che formano la pattuglia – di cui nove in formazione e un solista – e sono la pattuglia acrobatica più numerosa al mondo con un programma di volo, comprendente una ventina di acrobazie della durata di circa mezz’ora, famosa e riconosciuta a livello mondiale quale migliore pattuglia acrobatica nazionale. E’ un’eccellenza italiana di specifico valore.
L’Aeroporto Militare di Rivolto, frazione del comune di Codroipo, è sede del “2° Stormo” che comprende, nei propri reparti, le Frecce Tricolori. Codroipo si trova a metà strada fra Udine e Pordenone, nella zona delle “risorgive” del medio Friuli e l’omonimo Parco ne testimonia la natura tipica. E’ il centro di riferimento della zona per varie attività e servizi in differenti comparti che hanno affiancato la tradizionale agricoltura e l’allevamento. Il Duomo di Santa Maria Maggiore e varie ville patrizie sono edifici di buon rilievo.
Il km. 0 che apre le ostilità di corsa è posto a Villa Manin di Passariano, un‘altra frazione di Codroipo. La villa, in stile barocco, complesso monumentale di lunga storia, è sorta nel 1500 e negli anni ha visto succedersi vari fatti storici e ora è di proprietà regionale e sede di varie iniziative e manifestazioni culturali.
Era nativa di Codroipo Moira Orfei (1931-Brescia 2015), popolare artista circense e attrice.
L’itinerario propone il passaggio dalla località archeologica di Gradisca, nel territorio del comune di Spilimbergo, quindi Dignano con l’antica pieve dei Santi Pietro e Paolo e dove è nato Jacopo Pirona (1789-Udine 1870), abate, scrittore e linguista, autore del primo dizionario in lingua friulana, Aonedis, località di San Daniele del Friuli e quindi Ragogna, comune sparso con sede comunale nella frazione di S. Giacomo, per poi passare in provincia di Pordenone. Si raggiunge Pinzano al Tagliamento, nella primissima fascia pedemontana, con l’ardito ponte a sbalzo sul Tagliamento in località Flagogna, quindi salire verso Anduins con le sue fonti solforose e che è la sede municipale del comune di S. Vito d’Asio, nella valle del torrente Arzino, quindi dopo il bivio di Pielungo, con il caratteristico Castello Ceconi, giungere a San Francesco, due frazioni in paesaggio fra colline e monti. Da qui inizia l’ascesa nel verde verso il GPM di Sella Chianzutan, a quota m. 955, 2^ cat., già con ritorno in provincia di Udine, nella zona della Carnia.
Si è nell’ambito comunale di Verzegnis e, in discesa si passa per la sua frazione di Chiaicis e raggiungere il fondovalle a Villa Santina dove è posto un traguardo volante, con varie attività artigianali, famosa per il suo “frico”, piatto tipico friulano a base di formaggio, patata e cipolla. Segue il rifornimento e poi si trova Priuso, frazione di Socchieve e superare quindi il dislivello che conduce a Forcella di Priuso e dopo il ponte sul Tagliamento e affrontare la Forcella di Monte Rest, GPM di 2^ cat., a quota m. 1060 che segna il ritorno in provincia di Pordenone con discesa fino a Tramonti di Sopra, poi Tramonti di Sotto, due comuni distinti della Val Tramontina, piacevoli luoghi di vacanza. Il lago artificiale di Tramonti è formato da uno sbarramento del Meduna completato nel 1952. Si tocca la località di Navarons, frazione nota per i moti friulani risorgimentali del 1864, nel comune di Meduno e raggiungere quindi Poffabro, località che appare nell’elenco dei borghi più belli d’Italia per la sua armoniosa struttura di case in pietra e ballatoi di legno. A Poffabro, frazione di Frisanco, è posto il secondo traguardo volante di giornata. E inizia qui un altro GPM, sempre di 2^ cat., a quota m. 840 di Forcella di Pala Barzana, nella zona del monte Raut che collega la Val Colvera e la Valcellina con oltre venti tornanti, tutta esposta al sole. Si è all’interno del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, in aspro, caratteristico paesaggio assai suggestivo. La discesa conduce a Montereale Valcellina, con la chiesa neoclassica di Santa Maria del 18° secolo, e quella di San Rocco. Di rilievo è pure il Museo Archeologico nell’edificio seicentesco di Palazzo Toffoli. Nel suo territorio uno sbarramento sul Cellina forma il lago di Ravedis.
Si entra infine nell’ambito territoriale di Aviano, passando per la frazione di Giais con caratteristiche case in pietra e quindi il capoluogo comunale.
Aviano, nel cui territorio è compresa la località montana di Piancavallo, è una cittadina di circa diecimila abitanti, ai piedi dei rilievi delle Prealpi, centro di riferimento del territorio circostante, con varie attività. Nel suo territorio, dal 1911, è presente un’estesa base militare con aeroporto dell’Aeronautica Militare e dove si appoggia anche quella statunitense. Il Duomo del 1600 è dedicato a S. Zenone e lì nei pressi c’è un altro motivo di rilievo, la settecentesca Villa Menegozzi e altre ville venete. Aviano è sede del C.R.O. (Centro di Riferimento Oncologico), importante struttura d’avanzato livello nel settore della prevenzione, diagnosi, cura e ricerca in tale ambito.
E’ da Aviano che inizia l'ascesa finale verso Piancavallo, arrivo in salita e GPM di 1^ categoria, a quota m. 1290.
E’ una salita già conosciuta dalla corsa rosa che ha aggiudicato qui un traguardo di tappa nel 1988 con la vittoria di Marco Pantani con Tonkov e Zulle, nell’ordine, a 13”. E la salita di Piancavallo è la “montagna Pantani” del Giro d’Italia 2020. Altro arrivo è avvenuto nel 2017 con la vittoria dello spagnolo Mikel Landa con 1’49” su Rui Costa e Rolland a 1’54”.
La salita è di km. 14,500 e supera un dislivello di m. 1131 con pendenza media del 7,8% e massima del 14% nella prima parte dell’ascesa, quella maggiormente impegnativa.
Piancavallo ha vari punti di contatto con il ciclismo e le biciclette iniziati con il Giro d’Italia dilettanti del 1977 e poi, nel 1980, il Giro del Friuli per professionisti organizzato da Ugo Caon ha salutato su questo traguardo la vittoria di Claudio Corti in maglia S. Giacomo-Benotto.
Qui si sono svolti anche gare di sci femminile per la Coppa del Mondo di sci alpino e un rally automobilistico.
Piancavallo è una stazione sciistica nata verso la fine degli anni 1960 ed è stata la prima a dotarsi di un sistema d’innevamento artificiale. Sorge in una conca del versante orientale del Monte Cavallo, vicino alla Foresta del Cansiglio. Ci sono 17 chilometri di piste per la discesa oltre a quelle per lo sci di fondo e lo snowbord mentre, in estate, si propongono il trekking, la mountain bike, canoa, kayak nei laghetti alpini, escursionismo, alpinismo per una vacanza distensiva ma, volendo, anche molto attiva e sportiva nell’ambiente del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane.