«Non voglio ancora smettere, amo il ciclismo e spero di poter correre ancora». Queste le parole che Mark Cavendish ha affidato ai microfoni di Sporza prima della partenza della Scheldeprijs corsa ieri in Belgio.
I fan di Cannonball, e tutti gli amanti del ciclismo, possano quindi tirare un sospiro di sollievo a quanto pare: l’esternazione del velocista della Bahrain Mclaren dopo la Gand-Wevelgem sarebbe stata frutto delle forti emozioni e di un po’ di sconforto: «Ci sono state molte voci prima della corsa, la situazione non era molto chiara, a causa del coronavirus sembrava potessero essere cancellate le gare seguenti e quindi ho realizzato che la Gand-Wevelgem avrebbe potuto essere l’ultima competizione della mia stagione e, non avendo ancora accordi definiti per il prossimo anno, potenzialmente anche della mia carriera.»
Il 35enne corridore inglese, campione del mondo nel 2011, ha poi continuato: «Non vedo l’ora di correre, mi piacciono le gare in Belgio e in particolare la Scheldeprijs. Amo questa corsa, qui ho ottenuto la mia prima vittoria da professionista (aprile 2007, ndr) e pedalando su queste strade mi diverto ancora come un bambino».
Gli ultimi anni sono stati difficili? «Relativamente. Certo vorrei vincere ma, pensateci, l’80% dei corridori non vince una gara in carriera. Io posso ritenermi fortunato in questo e sono convinto che posso essere ancora protagonista anche senza vincere.»
Ed ancora: «Voglio restituire qualche cosa al ciclismo: ho iniziato a farlo nel 2016 quando ho lavorato con Qhubeka e voglio continuare ad impegnarmi per lo sport che amo.»