È così felice da non crederci. Joao Almeida indossa la maglia rosa e non riesce ad asprimere a parole l'emozione. Lo fa in portoghese, la sua lingua, e in inglese per rispondere alle domande dei giornalisti al seguito del Giro d'Italia che ancora non conoscono il suo talento.
Potrebbe farlo anche in italiano, visto che prima di crescere alla corte di Axel Merckx e fare il grande salto con i professionisti in maglia Deceuninck Quick Step ha vissuto una stagione alla Unieuro Trevigiani nel 2017. In Italia e in gruppo ha ancora tanti amici, gli ex compagni Fabio Mazzucco e Filippo Zana, anche loro al debutto nella corsa rosa, e tecnici e staff di quella super annata della squadra presieduta da Ettore Renato Barzi che con la storica UC Trevigiani, tranne sorprese clamorose, dall'anno prossimo lascerà il ciclismo dopo una storia ultra centenaria.
Sabato scorso nella chat whatsapp Team Unieuro 2017 Mirko Rossato, ora sull'ammiraglia della Bardiani CSF, aveva predetto che il 22enne di Caldas da Rainha oggi avrebbe indossato il simbolo del primato. A Palermo aveva dovuto inchinarsi a Filippo Ganna, ma oggi al primo arrivo in salita non ha deluso le aspettative da chi lo conosce da tempo e lo ha fatto crescere nel migliore dei modi.
Plurititolato su strada e in pista, con doti sia sul passo che in salita, Joao è al primo anno tra i pro' e alla prima esperienza in una gara di tre settimane ma guai a considerarlo tagliato fuori a priori della lotta per la classifica finale. Per arrivare a Milano manca ancora tantissimo e, campioni già affermati anche oggi ci hanno ricordato come si possa "saltare" da un momento all'altro, ma Joao farà del suo meglio «per tenere questa maglia il più a lungo possibile».
A confermare le sue doti anche Andrea Morelli, responsabile del settore ciclismo di Mapei Sport, che ha eseguito i test fisici ad Almeida fino a quando ha militato alla Hagens Berman Axeon nel 2019: «La Federazione Ciclistica Portoghese ci aveva affidato alcuni dei suoi giovani più promettenti, junior e under 23 in orbita Nazionale. Da quella nidiata sono usciti i fratelli Ivo e Rui Oliveria, che corrono con la UAE Emirates, e Joao, che ha lavorato con noi per due anni. Era già andato forte al Giro d'Italia Giovani Under 23, alla Liegi e in altre corse importanti riservate ai dilettanti. Ha sempre avuto numeri importanti, senz'altro da quando è entrato a far parte del Wolfpack ha fatto un salto di qualità evidente».
A guidare il "branco di lupi" al Giro d'Italia c'è un ex corridore (guarda caso) Mapei, tra i direttori sportivi migliori in circolazione, Davide Bramati. Se l'unica cosa che manca per sognare davvero in grande in vista di Milano ad Almeida è l'esperienza il Brama, ne siamo certi, saprà guidarlo al meglio.