E’ sempre il Veneto alla ribalta con questa sesta tappa, tutta disegnata in provincia di Vicenza, nella bella e piacevole zona, ricca di storia, attività, tradizioni e cultura, di Bassano del Grappa e Marostica, imperniata sul famoso circuito che comprende la salita della Rosina, luogo simbolo del sempre attivissimo ciclismo veneto, con varie implicazioni - anche di tipo affettivo - in primo piano.
Marostica, caratteristica e piacevolissima cittadina in dolce ambientazione territoriale, è nota a livello internazionale per la famosa “partita a scacchi”, evento che si svolge ogni due anni, quelli pari, la seconda settimana di settembre, con personaggi viventi in sfarzosi costumi del 1400. La partita a scacchi è una tradizione che data dal 1923 e si ispira a un fatto, fra realtà e leggenda, del 1454 quando due nobili del tempo si disputarono, con una partita a scacchi, la mano della bella Leonora, figlia del castellano.
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- Gli organizzatori del Giro U23 stanno poi sperimentando il Race Control Streaming, che si divide in tre fasi:
- Monitoraggio live della corsa tramite GPS, con i rilevatori di posizione sugli atleti di 3 team, sui titolari delle maglie di classifica e su alcune macchine di servizio; - Diretta Facebook con Radio Informazioni a partire da un'ora dal traguardo: - Diretta video su Facebook dell'arrivo, seguito dalle premiazioni e dalla conferenza stampa. Per saperne di più: https://www.giroditaliau23.it/racecs2020public/
Il castello che connota Marostica è formato dal Castello Superiore e da quello Inferiore, collegati da una cinta muraria merlata. Quello Inferiore, conosciuto pure come Castelllo da basso, con imponente mastio o torrione, si affaccia sulla splendida piazza con il selciato che rappresenta una scacchiera. La chiesa di S. Maria Assunta con facciata barocca, quella di S. Antonio Abate e il palazzo del Doglione sono, fra vari altri elementi, gli edifici di spicco cittadini. Il patrono è San Simeone.
Marostica, fra le sue molteplici attività e produzioni in vari settori, è nota per la ciliegia di Marostica, IGP, con polpa consistente e colore intenso. Di rilievo è pure l’offerta enogastronomica.
Il medico, scienziato, botanico Prospero Alpini (1553-Padova 1617) è nato qui. Lo sport propone i nomi di Alfredo Dinale (1900-Vicenza 1976), professionista dal 1924 al 1937, medaglia oro inseguimento a squadre Olimpiadi Parigi 1924 con valido palmarès sia su strada, sia in pista, Giovanni Battaglin (1951) vincitore di Giro e Vuelta, bella doppietta realizzata nel 1981 (primo veneto a vincere la corsa rosa) con numerose affermazioni di rilievo in carriera. Altri ancora sono Tatiana Guderzo (1984), bronzo alle Olimpiadi Pechino 2008 e iridata a Mendrisio 2009 nelle prove su strada, Enrico Battaglin (1989) professionista con varie vittorie, e altri ancora, testimoniano il DNA ciclistico proprio di Marostica. E’ nato a Marostica nel 1965, da famiglia della vicina Nove, anche Gianni Faresin, ottimo professionista dal 1988 al 2004, vincitore di un Lombardia e di campionato strada professionisti e poi apprezzato tecnico. E’ di Marostica Giuliana Minuzzo (1931), Chenal Minuzzo dopo il matrimonio, sciatrice alpina prima donna italiana a vincere una medaglia alle Olimpiadi con il bronzo di Oslo 1952 nella discesa libera.
Il Giro d’Italia ha posto qui traguardi di tappa nel 1984 con sprint vincente dell’uzbeko Diamolidine Abdoujaparov, nella prova a cronometro del 1996 successo del russo Evgeni Berzin e, infine, nel 2003 sprint vincente di Alessandro Petacchi.
L’itinerario della tappa, dopo l’avvio, s’indirizza nel comune di Schiavon, piacevole centro in zona pre-collinare, dove è nato (1942) Adriano Passuello, professionista dal 1964 al 1977 in squadre di rilievo ed entrare quindi nel territorio di Sandrigo, luogo di nascita del recente ex di lunga carriera Filippo Pozzato (1981), zona nota per la specialità del baccalà e della pratica dell’hockey su pista, toccando le sue località di Ancignano e Scaldaferro per passare poi nell’ambito comunale di Pozzoleone per la frazione storica di Friola, sul fiume Brenta.
E’ quindi la volta di Tezze sul Brenta, al confine con la provincia di Padova, popolato comune che è interessato dal tracciato unitamente alla sua frazione di Belvedere, due abitati con interessanti edifici religiosi e varie ville e poi raggiungere, per la prima volta Rosà, sede del traguardo d’arrivo della frazione odierna.
Si prosegue per Bassano del Grappa, nota e storica città sul fiume Brenta, centro che costituisce il riferimento della zona per vari aspetti. Sorge al limite dell’Altopiano d’Asiago e del Monte Grappa ed è un zona con molteplici motivi architettonici, sia civili, sia religiosi, di specifica rilevanza come la Villa Angarano, rinascimentale, realizzata su progetto del Palladio e corpo seicentesco centrale di Baldassare Longhena. Importanti sono pure Villa Rezzonico, Villa Vanzago, Palazzo Sturm, dove è ospitato, dal 1882, il museo della ceramica, attività di lunga e apprezzata tradizione e il Museo Remondini, dedicato all’arte della stampa, con notevoli opere di artisti figurativi di primissimo rilievo. Altro motivo di valore è anche il castello degli Ezzelini, o castello superiore, la torre civica e il Duomo unitamente ad altre chiese.
Sono molteplici e assai diversificate le attività attinenti il settore dell’industria, dell’artigianato e del commercio. Suo simbolo distintivo è il ponte vecchio, o ponte degli Alpini, che nel suo ambito ospita la grapperia della più antica distilleria italiana che risale al 1779.
Bassano del Grappa, è luogo d’origine di vari personaggi e, in varie e diverse epoche, ha sempre proposto anche molteplici protagonisti del ciclismo – al maschile e al femminile - e lo stadio-velodromo Rino Mercante, sede dei mondiali della pista 1985, è un polo di eccellenza nel settore con intensa attività e, il Veloce Club Bassano 1892, storico sodalizio con quasi 130 anni di storia, organizza pure la classica Bassano-Montegrappa.
Ettore Meini nel 193, seguito da Giuseppe Olmo nel 1934, Fausto Coppi 1946, Giovanni Corrieri 1979, Walter Godefroot 1970, belga come Eddy Merckx primo nel 1974, Guido Bontempi 1976, Endrio Leoni 1992 sono i vincitori delle tappe con traguardo a Bassano. Nel 2014 la cronometro individuale da Bassano a Cima Grappa fu vinta da Nairo Quintana, vincitore finale di quella corsa rosa.
Si ritorna a Marostica e qui inizia la salita verso la sua frazione di Crosara, GPM, 2^ cat, quota m. 460, con il “l’ecomuseo della paglia”, tradizionale lavorazione del luogo per diversi secoli per la realizzazione di cappelli e sporte. Si scende verso l’altra frazione di Valle San Floriano, dove inizia l’ascesa verso il primo passaggio del GPM di 3^ cat. de La Rosina, a quota m. 276. Un GPM che è il “leit motiv” di giornata che prevede, in totale, quattro passaggi per altrettanti GPM in questa bella e suggestiva località, uno balcone che offre la visione panoramica della sottostante Marostica e della vicina Bassano del Grappa, con molteplici tradizioni ciclistiche, sia in ambito agonistico, sia amatoriale e altro ancora. E’ la “palestra” di richiamo per vari appassionati della zona e di molte parti che salgono a La Rosina, il ristorante-albergo operante dal 1917 grazie all’intraprendenza di donna Rosina, la nonna del titolare attuale, Gaetano Lunardon, che mise in piedi una – allora – modesta locanda per dare un minimo d’assistenza e conforto ai militari del primo conflitto mondiale lungo una strada che conduceva alla zona operativa dell’altopiano d’Asiago, divenuta poi l’attività e la passione di famiglia. Gaetano Lunardon, in gioventù buon corridore dilettante, ristoratore attento alla cucina utilizzando anche molti prodotti da lui direttamente selezionati e pure coltivati e curati, non ha mai abbandonato la bicicletta nel tempo libero, cimentandosi pure in lunghi raid in diversi continenti, con finalità benefiche, con vari amici, fidando altresì nella comprensione della moglie Nadia e dei tre figli. E’ stato il primo a inaugurare la tradizione di cuochi al seguito della nazionale azzurra ai mondiali, instaurando una salda amicizia, una “venerazione”, con lo storico C.T. Alfredo Martini, coetaneo e amico di suo papà Angelo, sempre rinverdita con le frequenti visite a La Rosina, fino all’ultimo, del grande Alfredo.
E’ Gaetano, a tutti noto con il solo nome, che ha voluto e realizzato con un gruppo d’amici e il supporto d’aziende e privati, la bella chiesetta della “Madonna del ciclista”, antistante alla Rosina, iniziata nel 2004, con struttura armoniosa e moderna, in un ambiente naturale, un “quadro” tra paesaggio di ciliegi, ulivi, pini marittimi e cipressi. E’ sempre aperta e presenta diversi motivi di contenuto religioso e ciclistico. La parte sottostante la chiesetta ospita le sedi di varie società ciclistiche di Marostica e Bassano del Grappa.
E La Rosina aggiungerà un’altra bella pagina alla sua storia ciclistica con il Campionato italiano professionisti del 2020 che la percorrerà per 12 volte nel tracciato che va da Bassano del Grappa a Cittadella. Un evento pensato dai promotori con intenti e metodi nuovi che si propone di valorizzare il ciclismo ulteriormente quale mezzo di promozione, un progetto supportato dalla Regione Veneto e che vede Filippo Pozzato, Jonny Moletta di Jonny Mole Design e Gaetano Lunardon – tre amici in cabina di regia - per renderlo una polivalente attrattiva da ricordare.
La discesa si sviluppa nel territorio periferico collinare di Bassano del Grappa e dopo l’ultima tornata, superata la Rosina, ripassare per Marostica, superare Nove, comune noto per la lavorazione della ceramica artistica, lungo il corso del Brenta, luogo di una battaglia il 6 novembre 1796 fra le truppe francesi guidate da Napoleone Bonaparte che le videro soccombere a quelle austriache. Nuovo passaggio per Rosà, Bassano del Grappa, Marostica e Nove. Si tocca il territorio del comune di Cartigliano con il vasto parco faunistico Cappeller, prima di Rosà, questa volta traguardo dopo essere stata, nell’edizione della corsa 2019, sede di partenza.
E’ un attivo centro della pianura, in un ricco panorama d’acqua con le “rogge” che si diramano nei fertili campi e l’agricoltura, fino all’inizio degli anni 1960, era l’economia prevalente della zona. Pregiato è l’asparago bianco di Bassano, prodotto D.O.P. – Si è poi rapidamente sviluppato con industrie e attività in vari settori, anche in quello della componentistica ciclo, nel settore commerciale e artigianale registrando, di pari passo, un forte incremento demografico.
Sono rappresentativi del centro il Duomo del 1720 con l’alto e slanciato campanile, le ville venete di varie famiglie con, in rilievo, villa Dolfin Baldù situata in un vastissimo parco, villa Morosini, il Municipio, il teatro Montegrappa e la moderna scuola d’infanzia “gli Aquiloni”, firmata dal noto architetto, svizzero ticinese, Mario Botta.
Per gli specialisti delle volate è il penultimo arrivo con caratteristiche che lasciano presagire, con buone probabilità, una volata a ranghi serrati.